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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Copertino, sconcerto: "Noi con Melissa"

COPERTINO – Hanno seguito la storia della strage a Brindisi con il cuore in gola, i copertinesi. Si sono immedesimati nei genitori della giovanissima vittima mesagnese Melissa Bassi tutte le volte che il volto distrutto di papà Massimo ha riempito gli schermi delle loro televisioni o le pagine dei quotidiani, hanno versato lacrime di commozione quando hanno assistito, in diretta televisiva, ai funerali di Melissa, hanno pregato che giustizia fosse fatta in fretta e che il mostro fosse stato preso nel più breve tempo possibile.

COPERTINO – Hanno seguito la storia della strage a Brindisi con il cuore in gola, i copertinesi. Si sono immedesimati nei genitori della giovanissima vittima mesagnese Melissa Bassi tutte le volte che il volto distrutto di papà Massimo ha riempito gli schermi delle loro televisioni o le pagine dei quotidiani, hanno versato lacrime di commozione quando hanno assistito, in diretta televisiva, ai funerali di Melissa, hanno pregato che giustizia fosse fatta in fretta e che il mostro fosse stato preso nel più breve tempo possibile.

Ognuno ha fantasticato su vendette tutte personali, nel caso, per assurdo, chi sabato 19 maggio scorso ha piazzato una bomba davanti alla scuola professionale “Morvillo-Falcone” ammazzando una ragazza e ferendone gravemente altre cinque, gli fosse capitato tra le mani. Mai, avrebbero immaginato, i copertinesi, che il presunto assassino abitava nella loro cittadina. Fiorente, ridente, religiosa e attivissima (come ama definirla il primo cittadino Giuseppe Rosafio). Che ha sfornato grandi artisti della musica italiana (Adriano Pappalardo e Giuliano Sangiorgi), critici letterari (lo scrittore Antonio Prete) ma anche artigiani della carta pesta la cui bravura è riconosciuta a livello nazionale e vini di alta qualità.

Questa mattina gli abitanti di Copertino si sono svegliati sconvolti e tristi. Già nel pomeriggio di ieri, quando il paese è stato assediato da polizia, carabinieri e giornalisti, sono entrati in fibrillazione. Ma non ci hanno creduto. Non hanno voluto crederci fino a quando questa mattina l’arresto del loro compaesano non è stato confermato da una conferenza stampa. E la reazione è stata la stessa per tutti: non lo avrebbero mai immaginato. Mai. Eppure Vantaggiato era strano: si dice che per andare a Gallipoli percorresse strade sempre diverse, come se temesse di essere seguito.

Giovanni, o Vanni per alcuni, lo conosce la maggior parte dei copertinesi più anziani specie perché fino a una quindicina di anni fa era l’unico fornitore di carburante per il riscaldamento domestico. Descritto come un uomo schivo, di poche parole ma “da sempre un grande lavoratore”, commenta un suo compaesano Fernando. Non frequenta la vita cittadina. Appartiene alla chiesa Santissima Maria Addolorata, presieduta da don Mario, ma chi in chiesa ci va ogni domenica non lo vede mai seduto tra i banchi della parrocchia.

“Non ho avuto molto a che fare con lui, qualche volta ho comprato il gasolio, lo conoscevo poco ma da quello che so, di lui non si è mai sentito parlare in paese – continua Fernando – chissà cosa gli è passato per la testa, chissà perché ha commesso un gesto così folle. Eppure non mi risulta che abbia problemi economici”.

Oggi, naturalmente, in paese non si parlava d’altro. “Dal mio punto di vista un uomo di quell’età con anni e anni di lavoro alle spalle, con una buona posizione economica, con una famiglia e con mille esperienze di vita, se commette un gesto di quel genere lo fa solo se gli vengono toccati i famigliari”, commenta un giovane barista, “togliendo i pensieri di natura economica, non credo che ci potrebbero essere altri motivi tanto gravi da fare andare di volta il cervello una persona e fargli commettere una strage”.

Il movente sul gesto di Giovanni Vantaggiato se lo chiedono tutti. Perché ha piazzato una bomba davanti a una scuola femminile. Il sindaco di Copertino, l’avvocato Giuseppe Rosafio, intanto, subissato di telefonate già dal pomeriggio di ieri, ha diramato un comunicato stampa in cui esterna il proprio pensiero e quello del paese che rappresenta sull’arresto del suo concittadino.

“La Città di Copertino, sgomenta di fronte alle notizie del fermo del presunto autore della efferata strage del 19 maggio scorso, rinnova l’abbraccio e la solidarietà alla famiglia di Melissa Bassi e alle altre studentesse di Mesagne colpite ignobilmente dal vile attentato. Non solo la comunità brindisina ma tutti i cittadini italiani che hanno a cuore il futuro delle giovani generazioni e la speranza di veder crescere i nostri giovani in un clima di fiducia e di rispetto reciproco condannano con forza ogni gesto di violenza”.

“Non posso che esprimere, a nome dell’intera cittadinanza, la più ferma e risoluta condanna e dissociazione da un gesto sconsiderato che ha portato dolore e lutto in tante case dei nostri conterranei. I cittadini di Copertino sono ben lontani dalla logica assurda che ha portato il presunto autore dell’attentato a compiere un gesto esecrabile, che non può avere alcuna giustificazione. È questa la condanna, già espressa nella manifestazione tenutasi a Copertino il 23 maggio scorso in occasione dell’anniversario della strage di Capaci che ha visto una partecipazione di circa 5000 persone di studenti e cittadini, che continueremo ad esprimere a maggior ragione oggi, che Copertino assurge suo malgrado agli onori della cronaca”.

“Una condanna che già avevamo programmato di esprimere anche il prossimo 17 giugno in occasione della visita del Cardinale Giovambattista Re, Vescovo di Lauria, presso il Santuario di San Giuseppe da Copertino, con una celebrazione di una Messa nel ricordo di Melissa e del grande dolore della sua famiglia".

"Nel manifestare tali sentimenti, non possiamo che esprimere piena ed incondizionata fiducia nell’operato della Direzione Investigativa Antimafia e di tutto il gruppo degli Inquirenti, dai Magistrati alle Forze dell’Ordine che si occupano del caso con professionalità e rapidità e lavorano speditamente per assicurare alla giustizia il colpevole di un gesto spietato, lontano dalla cultura e dalla sensibilità della nostra gente”.

Giuseppe Rosafio non intende aggiungere altro. La sua scrivania è piena di elenchi di manifestazioni e iniziative religiose, benefiche, di articoli di giornale in cui si raccontano eventi di grosso spessore culturale. Rosafio li mostra orgogliosi: “Abbiamo grandi artisti che ci rappresentano, bellezze architettoniche che ci invidiano, abbiamo vini di qualità e gran bella gente, attiva e fortemente religiosa. Copertino è solo questo”.

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