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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Corruzione: il forestale fa scena muta davanti al gip, parla l'imprenditore

L’accusa di corruzione mossa dalla Procura guardando a quel che sarebbe accaduto in alcuni uffici della Forestale di Brindisi, separa i due indagati finiti in carcere, nel giorno dell’interrogatorio di garanzia: l’assistente della Forestale Gianfranco Asciano si è avvalso facoltà di non rispondere davanti al gip in attesa di leggere tutti gli atti di indagine, mentre l’imprenditore Vittorio Greco ha parlato

BRINDISI – L’accusa di corruzione mossa dalla Procura guardando a quel che sarebbe accaduto in alcuni uffici della Forestale di Brindisi, separa i due indagati finiti in carcere, nel giorno dell’interrogatorio di garanzia: l’assistente della Forestale Gianfranco Asciano si è avvalso facoltà di non rispondere davanti al gip in attesa di leggere tutti gli atti di indagine, mentre l’imprenditore Vittorio Greco ha scelto di affrontare il fuoco di fila delle domande per chiarire la propria posizione e la sua verità adesso risulta da un verbale.

Corrotto il primo, 41 anni, nato a Brindisi ma residente a Carovigno, sino a poco tempo fa in servizio presso la Forestale di Brindisi e poi trasferito a Ostuni,  e corruttore il secondo, di origine barese, ma residente da tempo a Brindisi, dove ha avviato assieme ai due figli, indagati a piede libero, una società in accomanda semplice, la Greco Scavi,  che opera nel settore della movimentazione di terra e materiale edile.

Se l’imprenditore offriva ricariche telefoniche, buoni benzina, denaro contante con banconote da 50 e 100 euro, per un totale di duemila euro, o ancora buste di mozzarelle, l’altro accettava i regali e in cambio copriva il professionista dandogli la possibilità di conferire rifiuti in campagna e non nelle discariche, previo smaltimento secondo le disposizioni di legge. 

Questo almeno stando all’impianto accusatorio imbastito dal sostituto procuratore Milto Stefano De Nozza sulla base degli accertamenti svolti dai carabinieri del Nucleo operativo, negli ultimi tre anni, partendo dalle dichiarazioni rese da un altro imprenditore, gestore di fatto di una ditta edile intestata a una donna, con sede sempre a Brindisi, e rimasto a piede libero: sulla base dei gravi indizi emersi dalle conversazioni intercettate, sia al telefono che in ambientale, così come dai pedinamenti vecchio stampo, il gip Maurizio Saso ha firmato l’ordinanza di arresto eseguita all’alba dello scorso lunedì.

Asciano e Greco sono stati accompagnati nel carcere di Brindisi, dove questa mattina si è svolto l’interrogatorio di garanzia, alla presenza degli avvocati Vito Epifani, per il Forestale, e Gianvito Lillo per l’imprenditore. La difesa nelle prossime ora valuterà se presentare o meno ricorso al Tribunale del Riesame di Lecce quanto meno per ottenere un’attenuazione della misura cautelare con il riconoscimento dei domiciliari.

Da lunedì scorso sono agli arresti domiciliari, invece, altri uomini del Corpo Forestale di Brindisi, in servizio nel capoluogo: Domenico Galati 40 anni, nato a Tricase e residente a Surano, in provincia di Lecce; Giovanni Bray, 37 anni, nato e residente a Martignano, in provincia di Lecce, e i fratelli Massimo e Giovanni Rosselli, 45 anni, entrambi nati a Ostuni, il primo residente a Ceglie Messapica, l’altro nella Città Bianca, dove era responsabile della stazione del Corpo Forestale dello Stato. Gli interrogatori di garanzia inizieranno lunedì prossimo (sono assistiti dall’avvocato Mario Guagliani).

Le accuse più gravi sono state mosse nei confronti di Asciano e dei due imprenditori:  “Corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio per avere, con più azioni di un medesimo disegno criminoso, nella sua qualità di assistente del Corpo forestale dello Stato, in servizio d Brindisi, ricevuto” dal gestore di fatto di “una ditta edile individuale” (con sede a Brindisi e intestata a una donna, ndr) denaro per un importo complessivo pari a 2mila euro e altre utilità come generi alimentari, ricariche telefoniche”. Asciano, inoltre, “in più occasioni rilevava notizie riservate inerenti i turni di servizio delle pattuglie del Comando di appartenenza omettendo di redigere i verbali di contestazione per la violazione della normativa ambientale”. Tutto “fino al mese di luglio 2014”

Quanto all’imprenditore, risulta indagato a piede libero dopo aver denunciato egli stesso la propria condotta: in aggiunta alla contestazione di essere stato il corruttore dell’agente della Forestale, Asciano, è accusato di concorso in trasporto e abbandono illecito di rifiuti speciali, così come di combustione illecita.

Corruzione contestata e costata l’arresto dell’altro imprenditore, Vittorio Greco, ritenuto anche lui corruttore di Asciano: in questo caso, secondo quanto si legge nell’ordinanza di custodia, le altre utilità in aggiunta al denaro sarebbero pagate sotto forma di “buoni benzina” per ottenere la complicità del pubblico ufficiale e riuscire, di conseguenza, ad abbandonare i rifiuti e, alcune volte, anche a bruciarli in zone di campagna alle porte di Brindisi.

Gli incontri avvenivano al bar, spesso uno di quelli che si trova alle porte di Brindisi,  vicino al negozio di latticini, o poco più in là della sede della Forestale o ancora davanti alla caserma della Guardia di Finanza: ci sono una serie di fotografie che hanno immortalato gli appuntamenti e la cessione di buste di spesa tra gli imprenditori e Asciano. Nella speranza di non essere intercettati usavano schede telefoniche intestate a parenti. Tutto inutile.

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