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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Corso, uno che si faceva "baciare"/ Video

BRINDISI - All’ospedale Perrino, quando piove, si verificano allagamenti. Perfino nelle sale operatorie. Va via la corrente, vi sono continui interventi di manutenzione ordinaria da eseguire. Da finanziare. Ci sarà un nesso con quanto sostenuto dagli inquirenti.

BRINDISI - All’ospedale Perrino, quando piove, si verificano allagamenti. Perfino nelle sale operatorie. Va via la corrente, vi sono continui interventi di manutenzione ordinaria da eseguire. Da finanziare. Ci sarà un nesso con quanto sostenuto dagli inquirenti dell'Operazione battezzata Virus, e condiviso dal gip: i lavori venivano eseguiti in “economia” perché bisognava badare al tornaconto personale.

A consentire di lavorare le ditte amiche: “Secondo te, la gara l’hai presa perché mi stai antipatico?” dice il direttore dell’Utc, Vincenzo Corso all’imprenditore Antonio Camassa, che aveva protestato perché da qualche tempo sembrava essere finito nella “lista nera”. Parlava troppo, secondo Corso. Glielo riferiva una persona a lui molto vicina, Roberto Braga un imprenditore dei favoriti.

Lo specialista delle buste - I pm Nicolangelo Ghizzardi e Giuseppe De Nozza l’hanno definita una “metastasi”, il gip ha condiviso: è una figura, orripilante, che dà l’idea del senso di impunità che ha consentito al gotha dell’Asl brindisina, con riferimento all’area tecnica, di continuare tranquillamente a truccare, a manipolare (video).

Ad aprire buste il giorno prima (se ne occupava Giovanni Borromeo, dipendente AgustaWestland, ma chissà perché pratico degli uffici Asl di piazza Di Summa), a incollare poi i lembi di carta sul lato opposto senza curarsi di lasciare le impronte di colla, tracce importantissime per l’accusa, che dovrà dimostrare a processo, se vi si arriverà, che i plichi venivano manomessi.

L’ammontare totale delle gare risultate irregolari è pari a 34 milioni di euro. Sono 36 in tutto. Una di queste è recentissima ed ne è stata impedita la prosecuzione proprio per ragioni di indagine: si tratta dell’appalto per l’efficientamento energetico dell’ospedale Perrino. L’importo è 10 milioni di euro di fondi europei, fortunatamente non ancora messi a disposizione della ditta compiacente di turno.

Corso, uno che si faceva “baciare” - Personaggio principale è senz’altro Vincenzo Corso, 60 anni, il dirigente dell’ufficio tecnico della Asl di Brindisi colui che, stando a quanto riportato nelle intercettazioni telefoniche, si faceva “baciare”. Lo dicono gli imprenditori, facendo intendere che fosse incline a dispensare illecitamente favori nell’aggiudicazione delle procedure. Il tornaconto? Anche i pubblici ufficiali coinvolti, sono in tutto 5 i dirigenti Asl, avevano in cambio utilità: gioielli, viaggi ma soprattutto denaro che rientrava nelle loro tasche attraverso contratti di subappalto.

Il compenso era un subappalto - Stando alle accuse gli stessi pubblici ufficiali, attraverso prestanome o direttamente come nel caso di Corso, possedevano quote all’interno delle società cui venivano poi affidati gli incarichi e così riuscivano a conseguire il profitto per i vantaggi garantiti. Sono stati contestati i seguenti reati: associazione per delinquere; turbata libertà degli incanti e rivelazione di segreti d’ufficio per aver manomesso fraudolentemente le buste contenenti le offerte economiche delle ditte concorrenti, prima della loro apertura ufficiale, al fine di rilevarne il contenuto e comunicarlo poi alle imprese prescelte per l’aggiudicazione.

E ancora, falso ideologico commesso da pubblici ufficiali in atti pubblici, per aver falsamente attestato, nei verbali di gara, di aver verificato l’integrità dei plichi con le offerte risultati, in verità preventivamente aperti; falso ideologico per induzione commesso da pubblici ufficiali in atti pubblici, per aver redatto false relazioni istruttorie; corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio commessa al fine di favorire l’aggiudicazione di alcune gare risultate turbate, percependo utilità varie. Tutto ciò funzionava secondo un preciso meccanismo.

Un sistema sperimentato - Il modus operandi prevedeva, per le gare di valore superiore ai 50.000 euro, l’apertura segreta, da parte di un esperto faccendiere che con l’Asl non aveva nulla a che fare formalmente, dei plichi contenenti le offerte presentate dalle ditte partecipanti alla gara. Per le gare di valore inferiore ai 50.000 euro venivano invitate a partecipare 5 ditte ‘amiche’, quattro delle quali, però, fungevano da mere comparse.

Tutti compiacenti, stando alle contestazioni. Tanto coloro che sono stati privati della libertà (11 in carcere e 11 ai domiciliari) quanto gli indagati. Sono coinvolti anche alcuni esponenti politici brindisini, l’ex direttore della Asl di Brindisi Rodolfo Rollo, di Cavallino (Le). Ma anche l’imprenditore Cosimo Bagnato, e l’ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Brindisi, Cosimo Elmo, dipendente Asl.

I pannoloni scadenti - L’esempio citato con estrema chiarezza nell’ordinanza, in cui v’è l’elenco dei vari progetti appaltati, è quello relativo alla frode nella fornitura di pannoloni per incontinenti: “L’Artsana (l’azienda aggiudicataria, ndr) – si legge nel provvedimento che dispone la custodia cautelare – si è aggiudicata l’appalto proprio in virtù di una differente qualità dei prodotti, ha poi fornito quelli reputati inferiori o privi delle qualità promesse”.

Si tratta di materiale consegnato direttamente a domicilio agli aventi diritto. Numerose le intercettazioni telefoniche captate, molti gli accertamenti incrociati che hanno consentito di far emergere una vera e propria triangolazione.

Si erano presi pure il bar - Il figlio di Corso era stato assunto da una ditta appaltatrice, coinvolta nell’inchiesta, ossia la Manutencoop Facility Management Spa. Corso stesso aveva preso in gestione il bar della Asl di via Dalmazia, rilevato prima dalla compagna di Corso e poi da Braga: “Avevo un dubbio, tra mia sorella e mia moglie”. Cercavano una donna disoccupata, per consentirle di beneficiare dei finanziamenti per l’imprenditoria femminile. Sempre corso è risultato essere socio della NT Italia Spa, amministrata dal figlio, ditta che aveva ricevuto poi in subappalto lavori e quindi le relative somme.

Una pioggia di esposti - Il meccanismo perverso si scopre perché in procura giungono decine di esposti. Se ne occupano i Nas, la Guardia di Finanza, poi si comprende che il metodo è unico, consolidato e reiterato. Quindi si unificano le inchieste. Nessuno fa ricorso al Tar per contestare l’esclusione dalle procedure. Nessuno che non sia “amico” partecipa alle gare. Perché non c’è speranza di risultare primi, agendo correttamente.

Una donna contro la “banda” - Solo una donna, una imprenditrice di Fasano si impunta. Firma tutte le offerte, e riconosce poi, davanti agli investigatori, che proprio sui fogli consegnati dalla ditta aggiudicatrice la sua sigla era stata falsificata. Gli indagati parlano al telefono, ma non troppo. Sanno che negli uffici Asl ci sono le cimici e allora sussurrano piuttosto che colloquiare. Non immaginano che vi sono state piazzate telecamere e quindi trafficano senza timore con buste e plichi vari. Si incontrano al Bar Manhattan o al Bar Betty per parlare di persona. Discutono di questa e quella gara.

Gli appalti spartiti - Eccone una summa: i lavori urgenti di consolidamento del solaio di copertura dell’Utc e sostituzione della pavimentazione in linoleum presso il presidio ospedaliero Di Summa; il completamento della ristrutturazione dell’ospedale Melli di San Pietro Vernotico; la ristrutturazione del poliambulatorio di San Pancrazio Salentino; ancora la ristrutturazione del Melli; lavori alla centrale termica dell’ospedale Melli di San Pietro.

Poi i lavori per realizzare la Cittadella della Salute al Di Summa di Brindisi; l’ampliamento dell’edifico adibito a Radioterapia e l’adeguamento funzionale del Centro Grandi Ustioni dell’ospedale Perrino; i lavori di ristrutturazione del Padiglione San Lorenzo all’ex Di Summa; lavori di ristrutturazione del San Camillo De Lellis; la fornitura di attrezzature per ospedali vari; la ristrutturazione della struttura sita presso gli ex uffici del giudice di pace di Brindisi; lavori di ristrutturazione del reparto operatorio con adeguamento sale operatorie a Ceglie Messapica. E via dicendo.

L’elenco dei 40 - Ecco l’elenco delle 40 persone per cui era stata richiesta la misura cautelare, incluse le 22 che sono state arrestate: Mario Merlo, Valentino Palamides, Ezio Gambirasio, Claudio Annese, Marcello Annese, Roberto Braga, Emilio Piliego, Giovanni Borromeo, Alberto Corso, Vincenzo Corso, Mauro De Feudis, Roberto Paini, Claudio Levorato, Antonio Ferrari, Vincenzo Marra, Adolfo Rizzo, Cesarino Perrone, Tommaso Vigneri, Giuseppe Rossetti, Antonio Camassa, Cosimo Antonio D’Elia, Armando Mautarelli, Gianluca Pisani, Giovanni De Nuzzo, Cosimo Elmo, Giovanni De Leonardis, Ferdinando Frattulino, Cosimo Bagnato, Grazia Cito, Daniele Di Campi, Francesco Perrino, Salvatore Perrino, Ivo Grifoni, Rodolfo Rollo, Andrea Chiari, Angelo Campana, Ignazio Buonsanto, Antonio Perrino, Ezio Mauro Albanese e Sonia Portoghese.

 

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