Cozze e ricci privi di tracciabilità, sequestri per 40mila euro
Bloccato un camion proveniente dalla Grecia: scoperte sette tonnellate. Controlli anche nei ristoranti e multe ai titolari per 12mila euro
BRINDISI - Cozze nere e ricci in quantità, destinati a essere serviti sulle tavole dei ristoranti del Brindisino, ma privi di informazioni sulla provenienza e tracciabilità. Un rischio per la salute. Motivo per il quale sono scattati diversi sequestri, per un valore di almeno 40mila euro. L'ultimo è avvenuto oggi, quando è stato pedinato e fermato un camion frigo sbarcato dalla Grecia, nel porto di Brindisi.
I controlli
Il controllo ha portato ad accertare che il carico di cozze nere, per un peso complessivo di sette tonnellare, era "completamente privo di informazioni idonee a ricostruirne la provenienza". L’autoarticolato di nazionalità greca, condotto da un cittadino albanese, è stato sigillato con intimazione a rientrare in Grecia perché il prodotto ittico è stato giudicato "non idoneo alla commercializzazione sul suolo italiano, costituendo un potenziale rischio per la salute dei consumatori".
Le sanzioni
Tra martedì e mercoledì, le verifiche condotte dagli uomini del Sesto Centro di Controllo Area Pesca della Guardia Costiera di Bari, hanno portato al sequestro di quasi otto tonnellare di prodotti ittici: anche in questi casi senza alcuna indicazione sulla provenienza. Oltre 500 chilogrammi (compresi i ricci di mare) erano pronti per essere serviti in tre ristoranti della provincia di Bari. Ai titolari sono state contestate sanzioni amministrative per un totale d 12mila euro.
"L’attività ha evidenziato come molti di questi prodotti, per la maggior parte congelati ed importati, arrivino con mezzi pesanti termorefrigerati, soprattutto nelle prime ore del mattino", spiegano dalla Guardia costiera. Il controllo sulla filiera ittica proseguirà nei prossimi giorni.