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Cronaca San Donaci

Critiche al sindaco avvocato per forza

SAN DONACI – Le ristrettezze di bilancio inducono il sindaco di San Donaci a rinunciare ad un difensore professionista nelle cause in cui il Comune è parte, ovviamente per valore in discussione non superiore a 1100 euro, e contestualmente a farsi avvocato lui per tutelare l’amministrazione in giudizio, pur esercitando la professione di agronomo. La cosa desta curiosità e riflessioni di vario tipo, ma non è piaciuta all’Aiga, l’associazione dei giovani avvocati, che esterna la propria contrarietà.

SAN DONACI – Le ristrettezze di bilancio inducono il sindaco di San Donaci a rinunciare ad un difensore professionista nelle cause in cui il Comune è parte, ovviamente per valore in discussione non superiore a 1100 euro, e contestualmente a farsi avvocato lui per tutelare l’amministrazione in giudizio, pur esercitando la professione di agronomo. La cosa desta curiosità e riflessioni di vario tipo, ma non  è piaciuta all’Aiga, l’associazione dei giovani avvocati, che esterna la propria contrarietà.

“Apprendo con una certa incredulità dagli organi di informazione locali che il sindaco di San Donaci (Br) – dott. Domenico Serio, di professione agronomo – si sarebbe personalmente costituito in giudizio in difesa dell’amministrazione da egli stesso presieduta nelle cause per le quali ciò è consentito dalla legge, ovvero quelle di competenza del Giudice di Pace il cui valore non eccede 1.100 euro”, scrive il presidente della sezione Aiga di Brindisi, Domenico Attanasi.

“Ciò sarebbe determinato da finalità di contenimento della spesa pubblica (si risparmierebbero i costi per l’assistenza in giudizio da parte degli avvocati) ed in qualche modo legittimata – ritiene l’avvocato Domenico Attanasi - dalla passione per l’attività forense confessata nell’articolo dal sindaco-agronomo. L’iniziativa, pur legittima sotto il profilo strettamente formale, è paradigmatica di come gli interventi legislativi che si sono susseguiti nell’ultimo quinquennio (vale a dire dal cosiddetto Decreto Bersani in poi) abbiano inoculato nell’opinione pubblica un’immagine distorta del valore e dell’importanza della funzione di tutela giurisdizionale dei diritti svolta dagli avvocati, giungendo così a fare erroneamente ritenere – anche ad un soggetto qualificato quale indubbiamente è il sindaco Serio – che l’assistenza in giudizio possa essere esercitata anche da soggetti totalmente privi delle relative competenze tecnico-giuridiche, e che – in definitiva – l’assistenza tecnica sia non indispensabile o comunque fungibile”.

Un segnale tutt’altro che positivo, secondo il presidente dell’Aiga di Brindisi: “Se ciò è assai allarmante allorquando sono in gioco i diritti dei privati cittadini, lo è ancor più nel caso (come quello in esame) in cui si vorrebbe affidare la difesa di interessi della collettività ad un soggetto totalmente privo delle relative competenze, dimenticando che i risparmi di spesa per la difesa tecnica rischiano di essere abbondantemente vanificati da esiti giudiziari sfavorevoli”, avverte Attanasi.

E l’Aiga auspica, in conclusione, “che il sindaco Serio rifugga da facili semplificazioni, rinunci (almeno fino a quando non ne avrà conseguito il titolo) al sogno di fare l’avvocato e affidi la tutela degli interessi pubblici a chi, oltre alla passione, dispone degli strumenti tecnici per svolgere adeguatamente una funzione che ha radici e dignità di rango costituzionale”.

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