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Cronaca

D’Astore: in tre tornano in libertà

BRINDISI – Il Giudice delle indagini preliminari, accogliendo le rispettive istanze di revoca della misura cautelare depositate dalla Difesa, ha disposto la liberazione di tre dei quattro componenti la famiglia di imprenditori D’Astore (titolari di uno tra i cantieri navali più noti a Brindisi). Daniele D'Astore, Maria Michela D'Astore e Vittoria Giuri, finiti agli arresti domiciliari il 28 gennaio scorso, nell’ambito dell’operazione battezzata “Black Hole”, sono tornati così in libertà.

BRINDISI – Il Giudice delle indagini preliminari, accogliendo le rispettive istanze di revoca della misura cautelare depositate dalla Difesa, ha disposto la liberazione di tre dei quattro componenti la famiglia di imprenditori D’Astore (titolari di uno tra i cantieri navali più noti a Brindisi). Daniele D'Astore, Maria Michela D'Astore e Vittoria Giuri, finiti agli arresti domiciliari il 28 gennaio scorso, nell’ambito dell’operazione battezzata “Black Hole”, sono tornati così in libertà. Il gip, Paola Liaci, ha ritenuto sussistenti gli elementi posti a base dell’istanza presentata dai legali (avvocati Giampiero Iaia e Vito Epifani), anche alla luce delle dichiarazioni che gli stessi indagati avevano reso nei giorni scorsi in sede di interrogatorio di garanzia. Resta ancora ai domiciliari, invece, Gaetano D’Astore.

In merito alla posizione di  Vittoria Giuri e Daniele D’Astore, il Gip ha sottolineato tra le righe della decisione come dagli stessi atti emerga che i medesimi si siano sempre sostanzialmente disinteressati delle vicende della Cantieri Balsamo srl prima e della Cantieri balsamo Shipping srl poi. Per il giudice Daniele D’Astore risulta oltremodo credibile quando dichiara di essere entrato nella compagine sociale della Cbs srl, solo a seguito di una riappacificazione con i propri familiari e, in particolare, con il padre, e di avere interpretato la cessione di una parte delle quote di tale società, quale volontà paterna di organizzare la ripartizione dei beni che lo stesso avrebbe in futuro lasciato, quale quota di eredità.

Assolutamente credibili, poi, risultano per il Gip le dichiarazioni rese da Vittoria Giuri in ordine alla sua assoluta estraneità nella gestione delle due società. Con riferimento ai due indagati, dunque, il Gip sostiene che le esigenze cautelari siano venute meno, proprio in ragione delle dichiarazioni rese dagli stessi e dalla circostanza che dal 26 marzo 2010 amministratore unico della Cbs srl risulta essere Gaetano D’Astore e che pertanto alcun potere decisionale risulta far capo ad altri componenti della sua famiglia.

Quanto a Maria D’Astore, invece, il Gip ha rimarcato che permangono inalterati i gravi indizi di colpevolezza evidenziati nell’ordinanza, avendo la stessa ammesso, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, di aver avallato le decisioni paterne, anche quando le riteneva non del tutto chiare. Tuttavia, quanto alle esigenze cautelari, il Gip ha optato per un affievolimento delle stesse, sostituendo la misura degli arresti domiciliari con la misura del divieto di ricoprire qualsiasi carica nell’ambito della Cantieri Balsamo Shipping srl.

La misura restrittiva ai domiciliari a carico dell’intero nucleo familiare era stata emessa dalla Procura di Brindisi la settimana scorsa. Concorso in bancarotta fraudolenta  patrimoniale, documentale e preferenziale aggravata, nonché omesso versamento delle imposte, conseguente al fallimento della Cantieri Balsamo Srl, per un debito di 5,5 milioni con gli enti previdenziali, l’erario e l’Autorità portuale di Brindisi, e ad una presunta distrazione di beni della società fallita a favore della nuova società Cantieri Balsamo Shipping Srl, per un valore di 3 milioni di euro: queste le accuse mosse dalla magistratura inquirente e che avevano portato il 28 gennaio i militari della Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Brindisi a notificare le quattro misure cautelari.

Per Gaetano D’Astore (il capofamiglia) è in corso da parte della Difesa la preparazione di materiale documentale idoneo a confutare le ipotesi accusatorie.

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