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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Da un palazzetto che manca all'altro, il caso di San Vito

S.VITO DEI NORMANNI – Il nuovo consiglio comunale di S. Vito dei Normanni non si è ancora insediato, il sindaco Alberto Magli sta ancora lavorando alla nuova giunta. E’ molto difficile dire oggi se e quando nell’aula consiliare si parlerà dello stato dello sport locale, e soprattutto di quello delle strutture sportive. Per ora un fatto è certo: le fortune agonistiche di S.Vito sono tutte nate e cresciute su un parquet, ammesso che sia corretto usare tale termine nell’era dei campi sintetici. Dalla pallavolo, che si è arrampicata sino alla A/2 femminile con la Cedat 85 Volley S.Vito che ha sfiorato i play-off, e con la Edilmed Polisportiva Basket S.Vito che proprio oggi disputerà la prima dei play off per la promozione in C/1 contro la Invicta Brindisi.

S.VITO DEI NORMANNI – Il nuovo consiglio comunale di S. Vito dei Normanni non si è ancora insediato, il sindaco Alberto Magli sta ancora lavorando alla nuova giunta. E’ molto difficile dire oggi se e quando nell’aula consiliare si parlerà dello stato dello sport locale, e soprattutto di quello delle strutture sportive. Per ora un fatto è certo: le fortune agonistiche di S.Vito sono tutte nate e cresciute su un parquet, ammesso che sia corretto usare tale termine nell’era dei campi sintetici. Dalla pallavolo, che si è arrampicata sino alla A/2 femminile con la Cedat 85 Volley S.Vito che ha sfiorato i play-off, e con la Edilmed Polisportiva Basket S.Vito che proprio oggi disputerà la prima dei play off per la promozione in C/1 contro la Invicta Brindisi.

La pallavolo, che quando vai a giocare in Veneto ti chiedono che tipo di economia abbia S.Vito per poter mantenere una squadra a quei livelli. E il basket, storico ma sfortunato sino a poco tempo fa: adesso invece la Edilmed è in piena ascesa e dopo una promozione ne tenta subito un’altra. Però si sta stretti a S.Vito, sulle gradinate del PalaMacchitella. Per allenarsi c’è la fila, per giocare pure. Troppo piccolo ormai, per stuzzicare sponsor e presidenti a nuovi investimenti. Presidenti come Luigi Sabatelli che alla fine della regular season lancia un avvertimento: o si pensa davvero a costruire un impianto adeguato, oppure potremmo anche cedere il titolo di A/2.

Se la Cedat 85 fosse stata promossa non avrebbe potuto giocare in casa. Sabatelli, è chiaro, vuole accentuare il pressing sull’amministrazione civica, ma senza impianti adeguati –ha ragione- non si va da nessuna parte. Non solo perché lo richiedono le regole delle serie maggiori, ma perché tutta la rete dei campi e delle palestre di questa cittadina sta oramai stretta al sistema dello sport locale. E allora è necessaria una programmazione politica e amministrativa, senza più rinvii. Se si vuol continuare a navigare ai livelli attuali e stupire ancora i tifosi veneti.

Il problema lo spiega molto bene Fabio Macchitella, imprenditore ex giocatore e presidente attuale della Edilmed Polisportiva Basket. Da neopromossa a seconda in classifica alla fine della stagione di C/2, ed è lì che se la gioca per il passaggio in C/1. Davanti a essa, nella regular season, solo la Juve Trani. Il palazzetto è intitolato a Francesco, il fratello di Fabio, atleta promettente scomparso in giovane età. Il Comune, spiega il presidente della Edilmed, sta seguendo e sostenendo la squadra. Ma il problema non è questo.

Ormai anche allenarsi è una scommessa: “Il problema esiste, ed è pure grosso –dice Fabio Macchitella-. La pallavolo di A/2 riesce a fare quattro allenamenti la settimana; noi del basket di C/2 riusciamo a farne solo tre; la pallavolo maschile di serie C riesce a farne uno e mezzo, credo; la D femminile di volley solo due. Le prime squadre non possono allenarsi nelle palestre scolastiche, e ormai neppure i ragazzi”.

Perché? “Perché abbiamo notato che quando si allenano sul campo normale maturano tecnicamente molto più in fretta, e si vedono i risultati in campionato. Ecco, noi avevamo speranza nella nuova palestra del liceo scientifico. Avevamo chiesto che la attrezzassero con un migliaio di posti, almeno, e ci hanno detto che questo non è possibile. In realtà, dopo la posa della prima pietra tutto si è fermato a quel punto. Non c’è palestra per noi, e neppure per gli studenti”.

Insomma, ci vuole una nuova struttura. Il PalaMacchitella e le cinque palestre scolastiche esistenti non reggono più neppure le esigenze dei vivai (solo il volley a S.Vito ha 250 ragazzi). Esiste quindi un’emergenza dettata dalle posizioni in classifica delle squadre locali, una dalla scoperta del forte rallentamento nella costruzione della palestra del Liceo scientifico, problema di riproporre alla Provincia, tre dalla necessità di decidere se investire in avventure sportive ha ancora un senso, a S.Vito. Il Comune se ne occuperà? Se non lo fa quest’anno, poi potrebbe essere troppo tardi. Anche se i tifosi locali non sono abituati alle peregrinazioni tra i palazzi in cerca di soldi per la propria squadra, e il Comune non subisce il pressing che ad esempio sopporta quello di Brindisi, dovrebbe ugualmente cominciare a ragionare sulle soluzioni del problema.

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