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Cronaca

Dal Salento a Brindisi: spericolato inseguimento fra statali e provinciali

Iniziato a Ortelle un inseguimento fra i carabinieri e una Golf sospetta andato avanti per 90 chilometri, fino a Brindisi

BRINDISI - Da Ortelle alla prima periferia di Brindisi. E’ lì che li hanno persi definitivamente. Oltre 90 chilometri di corsa sfrenata, a rotta di collo, con le sirene sempre incollate dietro. Urlavano isteriche mentre la lancetta del contachilometri accarezzava la pazzia, schizzando tremolante sotto cifre impensabili. Motori portati al limite delle loro capacità.

Fra slalom e tallonamenti

Fra slalom su una provinciale, fuga sulla statale 16, deviazione sulla tangenziale est di Lecce, ripresa della corsa sulla 613, uno degli inseguimenti più audaci degli ultimi anni. Non meno di quindici autovetture dietro a un manipolo di malviventi, fra carabinieri, polizia, ancora carabinieri. Malviventi, in senso generico e ancora senza l’etichetta della norma procedurale, visto che possibili ladri, o rapinatori, a seconda di cos’abbiano combinato. Questo, forse, lo si scoprirà domani, se qualcuno si presenterà in caserma a sporgere denuncia.
Ma una cosa è certa: non erano benefattori, se è vero che il tubo di scappamento stava per esplodere di gas innestato a botte di piede pesante sotto l’acceleratore per sfuggire ai controlli, se una delle volanti ha quasi fuso il motore, se dietro a quell’auto con vetri oscurati e targhe rubate, si sono messe forze dell’ordine di due province. Ma, ormai, è una provocazione che supera anche la soglia dell’ordinamento, di quelle pene ritenute irrisorie da chi subisce sulla sua pelle l’affronto di un’entrata a gamba tesa nella propria intimità. Bisogna prenderli. Poi, in fase di processo, si vedrà. Ma, ora, bisogna prenderli. Poi, si vedrà.

Tutto nato da citofonate

E pensare che tutto è iniziato con un semplice scampanellio alle porte di alcune abitazioni. Ortelle, si sa, in questi giorni ospita la fiera di San Vito. Una delle più note nel Salento, e non solo. La degustazione di carne di maiale (specialità della festa) dev’essere  stata un richiamo irresistibile per i topi d’appartamento. Il paese in festa, i cittadini per le vie. Così, hanno iniziato nel tardo pomeriggio a premere il pulsante dei citofoni di diverse case. Un classico intramontabile: se non risponde nessuno, via libera. In un giorno di festa, manna dal cielo per i malintenzionati, desiderosi di fare bottino pieno.

Ma, apriti cielo, probabilmente non tutti erano in giro per le strade parate a festa, così s’è sparsa la voce e la banda ha intuito la malaparata. I componenti si sono infilati in auto per allontanarsi, ma i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Maglie non se la sono fatta ripetere due volte. Alla prima chiamata, visti i precedenti (due case saccheggiate a Maglie e due serbi denunciati qualche giorno dopo, trovati su una Golf con arnesi da scasso), si sono fiondati alla ricerca dell’auto sospetta. Anche questa volta, una scattante Golf. Avevano anche una targa parziale, i militari (segnalata dai cittadini), ma a un controllo – ricostruendo lettere e cifre  - è risultata rubata.

Dalla provinciale a due statali

La  banda è stata agganciata una prima volta sulla strada provinciale 363 fra Poggiardo e Maglie, ma i criminali non si sono intimoriti davanti al traffico. “Semplicemente”, hanno iniziato a compiere una sorta di pericolosa gimkana fra le auto, lasciandosi dietro le prime pattuglie. Raggiunta la strada statale 16 per Lecce, la corsa è proseguita con altre auto dietro (a quel punto, anche della polizia stradale) e con altre volanti della polizia e gazzelle del Norm di Lecce pronte a infliggere uno stop decisivo. 

Ma, a quanto pare, la Golf ha imboccato improvvisamente la tangenziale est (ormai un vero e proprio diversivo), per poi sbucare sulla superstrada per Brindisi. L’inseguimento è durato ancora a lungo e anche dal capoluogo messapico si sono mossi quanti hanno potuto, ma, a un certo punto, gli avvistamenti sono finiti. La Golf è sparita. E non si sa, ancora, se ed eventualmente quanti furti siano stati consumati a Ortelle e dintorni. Per ora, se la solo svignata. Le indagini, però, continuano. E il guanto di sfida è stato ormai lanciato.

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