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Cronaca

De Fazio, tracce di sedativo nel sangue

BRINDISI – Sono state trovate tracce di un farmaco, quasi certamente sedativo, nel sangue dell'imprenditore brindisino Damiano De Fazio arso vivo la sera del 26 dicembre scorso nelle campagne di Mesagne e deceduto nelle ore successive nel reparto Grandi ustionati dell'ospedale Perrino di Brindisi.

BRINDISI – Sono state trovate tracce di un farmaco, quasi certamente sedativo, nel sangue dell'imprenditore brindisino Damiano De Fazio arso vivo la sera del 26 dicembre scorso nelle campagne di Mesagne e deceduto nelle ore successive nel reparto Grandi ustionati dell'ospedale Perrino di Brindisi.

Nei giorni scorsi la Procura di Brindisi aveva disposto gli esami tossicologici in seguito al ritrovamento di una ricetta medica per la prescrizione di un farmaco simile a un sonnifero a casa della donna che per ora si ritiene sia la responsabile dell'omicidio, Dora Buongiorno bracciante agricola di 42 anni di Carovigno con la quale De Fazio aveva una storia da almeno 15 anni e con cui aveva un figlio di 14.

Nei prossimi giorni dagli ulteriori test eseguiti si saprà se il principio attivo del medicinale indicato in quella ricetta medica è compatibile con la presenza di sostanze trovate nel sangue di De Fazio. Si ritiene, infatti, che la mancanza di reazioni da parte dell'uomo accertata con l'assenza di segni di violenza o colluttazioni sul suo corpo, sia dovuta al fatto che l'imprenditore agricolo poco prima di essere cosparso di liquido infiammabile e bruciato, non era in condizioni di difendersi, forse perché stordito da qualche sedativo.

Un'ipotesi che si è delineata dopo la perquisizione a casa della presunta assassina dove è stata trovata la ricetta medica di un sedativo. Il flacone dello stesso, però, non è stato trovato.

Emerge intanto un altro dettaglio che, nella riservatezza delle indagini, viene tenuto in considerazione da parte dei poliziotti: De Fazio è stato dato alle fiamme la sera del compleanno del figlio avuto dalla donna che è accusata dall’omicidio.

E’ forse proprio per questa ragione che l’uomo aveva trascorso la serata a Carovigno, prima di essere trovato da un vigilantes ridotto a torcia umana nelle campagne tra Serranova e Mesagne, in contrada Epifani sempre nel Brindisino. Era stata Dora Buongiorno, infatti, a prelevare da casa l'imprenditore agricolo brindisino nel pomeriggio del 26 dicembre scorso, dall’abitazione in contrada Palmarini a Brindisi dove l'uomo viveva insieme alla moglie e ad altri 5 figli.

La presunta assassina nella tarda serata di martedì scorso è stata trasferita nel carcere femminile di Borgo San Nicola a Lecce e fin dal momento del suo fermo, su suggerimento del suo legale di fiducia, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Nella mattinata di ieri si è celebrato l'interrogatorio di convalida del fermo e contestualmente, il gip che l'ha interrogata, Giuseppe Licci, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Dora Buongiorno, quindi, continua a tacere. Secondo gli investigatori, così come ha spiegato il questore di Brindisi Giuseppe Cucchiara, in una conferenza stampa, l'omicidio di De Fazio è stato maturato in un ambiente di vessazioni, la donna avrebbe dichiarato, in altre sedi, di aver subito violenze e minacce da parte del suo amante. Le indagini, però, non sono ancora chiuse.

Si ritiene, infatti, che non abbia agito da sola. E se così è stato non è ancora stata ricostruita l'intera dinamica dell'omicidio. Intanto gli investigatori hanno ascoltato la figlia 18enne della donna, avuta da un altro uomo che avrebbe confermato i comportamenti violenti di De Fazio nei confronti della sua mamma ma non si esclude che queste dichiarazioni siano frutto di un tentativo di difesa.

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