Rifiuti, pignoramento al Comune da creditori della Nubile di Screti
Il Tribunale ha ordinato all'amministrazione di pagare 256mila euro in favore dei creditori della società che gestiva l'impianto di Cdr. L'Ente si oppone: "Errata interpretazione del giudice, danno erariale"
BRINDISI - Eredità negativa lasciata al Comune di Brindisi dalla società Nubile dell’imprenditore Luca Screti, imputato per corruzione in concorso con l’ex sindaco: 256mila euro, somma che l’amministrazione deve pagare ai creditori della srl che gestiva l’impianto per il trattamento dei rifiuti, per effetto della pronuncia del giudice del Tribunale civile. A Palazzo di città, nei giorni scorsi, è stato notificato il decreto ingiuntivo in qualità di terzo pignorato nell’ambito della procedura monitoria azionata da società e ditte individuali che hanno dimostrato di aver svolto lavori e attività in favore della Nubile Srl, ma di non aver ottenuto il corrispettivo pattuito.
Il giudice dell’esecuzione del Tribunale di Brindisi ha prima di tutto considerato “positiva” la dichiarazione di quantità rispetto alla somma complessiva, pari al risultato dell’addizione delle singole voci di credito, e di conseguenza ha assegnato, con ordinanza, i seguenti importi: 134.403,75 euro in favore di Eta Energie e Tecnologie Ambiente Spa; 27.880,70 in favore di Ags di Vetrano Salvatore & C; 17.616,06 in favore di Stefano Fenu e ancora 19.404,15 in favore di Fabio Manca e 57.386,09 in favore della società La Petrolmenga.
Il Comune di Brindisi già lo scorso mese di febbraio, aveva reso “dichiarazione di terzo pignorato di contenuto negativo”. Dichiarazione che l’Ente conferma oggi spiegando che l’ordinanza di “assegnazione delle somme è frutto di una errata interpretazione e che l’esecuzione” del provvedimento del giudice “causerebbe un danno erariale per le casse comunali”, motivi per i quali è stata decisa l’opposizione che sarà rappresentata dagli avvocati interni Francesco Trane e Monica Canepa.
Ad un avvocato esterno al Palazzo, invece, è stato affidato il compito di quantificare l’ammontare dei danni, anche di immagini, conseguenza della condotta contestata dalla Procura all’imprenditore della Nubile, Luca Screti e al vecchio sindaco Mimmo Consales, entrambi accusati di corruzione in relazione a una tangente di 30mila euro che nella ricostruzione del pm il primo ha versato al secondo. E che il primo ha ammesso nel corso di due interrogatori diventati fonti di prova. Il conto quantificato dall’avvocato Simona Guido, nominato dalla giunta Carluccio, è arrivato a un milione di euro da chiedere ai due imputati, in solido, in caso di condanna. Per Screti e Consales si aspetta la nuova udienza preliminare.