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Cronaca

Pista ciclabile e parchi pubblici ridotti a un letamaio: sopralluogo dei vigili urbani

La pista ciclabile e il parco Cesare Braico sono ormai ridotti a una distesa di deiezioni canine. Colpa dei randagi, ma anche delle persone che portano a passeggio i cani senza il kit per la raccolta delle feci. Sopralluogo stamani dei vigili urbani. Il comandente Nigro: "Non tutti i proprietari di cani rispettano le regole"

BRINDISI – La pista ciclabile e il parco Cesare Braico sono ormai ridotti a una distesa di deiezioni canine. Colpa dei randagi, ma anche delle persone che portano a passeggio i cani senza il kit per la raccolta delle feci. Tale situazione è stata riscontrata stamani da una pattuglia di vigili urbani, nel corso di un sopralluogo scaturito dalle numerose segnalazioni pervenute al comandante della polizia municipale, Teodoro Nigro, attraverso il filo diretto con la cittadinanza istituito mesi fa sul sito ufficiale del Comune di Brindisi.

Gli agenti hanno controllato tre proprietari di cani, risultati tutti e tre in regola. Ma gli escrementi rinvenuti nelle aiuole e sulle piste, battute quotidianamente da decine di runner e cicloamatori, testimoniano che non tutti rispettano il bene pubblico. E a destare preoccupazione fra i fruitori del Braico e della ciclabile contribuiscono anche quei cittadini che passeggiano con cani di grossa taglia sprovvisti di guinzaglio.

Il comandante Nigro, attraverso una nota diramata in mattinata, annuncia che analoghi controlli verranno espletati anche nei giorni prefestivi e festivi. “Le violazioni più diffuse (sanzionabili con multe che oscillano da un minimo di 25 euro a un massimo di 155 euro, ndr)  – dichiara Nigro – consistono: nel mancato utilizzo della paletta e del sacchetto in cui raccogliere le deiezioni canine, per poi depositarle negli appositi cassonetti; nella mancata installazione del microchip sotto la cute del proprio cane; nel mancato utilizzo di guinzaglio e museruola".

"La cosa che più rammarica - conclude il comandante - è che tracce di deiezioni siano visibili anche sulle basole dei corsi cittadini, rendendo necessario, a più riprese, il ricorso all’idropulitrice”. 
 

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