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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Villa Castelli

Distruggevano ulivi con una motosega per rubare legna: nei guai padre e figlio

I due, sorpresi dagli uomini del Corpo Forestale nelle campagne di Villa Castelli, sono stati denunciati a piede libero per i reati di furto, danneggiamento e ricettazione

VILLA CASTELLI – Muniti di motosega, stavano facendo una strage di ulivinelle campagne di Villa Castelli. Ma una pattuglia di uomini della stazione di Ceglie Messapica del Corpo Forestale dello Stato, allertata dai rumori sospetti, ha colto padre e figlio sul fatto. Si tratta di H.D. e K.D., entrambi albanesi. I due sono entrati in azione il giorno della festa dell’Immacolata Concezione (8 dicembre), perpetrando una razzia all’interno di due fondi di proprietà di altrettanti cittadini, del tutto ignari di quanto stava avvenendo. 

I Forestali hanno provveduto immediatamente a sequestrare sia la legna tagliata che la motosega;  in seguito, nell’abitazione di D.H., hanno sequestrato altra legna di analoga provenienza. Padre e figlio sono stati denunciati a piede libero per i reati di furto, danneggiamento e ricettazione.

“Il problema del furto di legna da ardere – si legge in una nota a firma del comandante provinciale della Forestale, Ruggiero Capone - è un fenomeno che aumenta nella stagione fredda, quando le persone avvertono l’esigenza di riscaldare le proprie abitazioni per far fronte ai rigori autunno-invernali”.

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“In un evento del genere sono integrate molteplici infrazioni, che si vanno ad aggiungere al taglio non autorizzato di piante (nella fattispecie, ogni singola pianta di Olivo richiede prima di essere abbattuta una specifica autorizzazione rilasciata dai competenti uffici regionali, mentre la macchia mediterranea è  considerata a tutti gli effetti ‘bosco’, ed in quanto tale è assoggettata ad un peculiare regime vincolistico)”.
“Il taglio di piante altrui e la sottrazione del legno così ricavato al legittimo proprietario comporta infatti il reato di furto con danneggiamento, con conseguente procedibilità d’ufficio da parte dell’organo accertatore”.

Ma le cose non finiscono qui: se si tratta, come nel caso in esame, di legna tagliata per essere venduta, viene commesso anche il reato di ricettazione. Ciò comporta il rischio che vengano tagliate numerose piante al fine di ottenere quantità ingenti di legna da ardere da destinare alla vendita, con conseguenti danni ai proprietari, al patrimonio olivicolo locale ed in genere alla popolazione per l’asportazione indiscriminata di piante che costituiscono un patrimonio della collettività.

Per questo motivo i Forestali continueranno a vigilare per scongiurare il verificarsi di ulteriori eventi del genere.

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