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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Ceglie Messapica

Muore detenuto in permesso premio ferito ad una gamba dal cognato

E' morto poco più di un'ora dopo il suo arrivo all'ospedale Perrino di Brindisi, in condizioni gravissime a causa di un'emorragia, il 30enne Giancarlo Zaccaria, detenuto in permesso premio, ferito da un colpo di pistola a una gamba. Il feritore, ed ora anche omicida, Patrizio Laveneziana, è un cognato, già in stato di arresto presso la stazione dei carabinieri di Ceglie Messapica

CEGLIE MESSAPICA - E' morto poco più di un'ora dopo il suo arrivo all'ospedale Perrino di Brindisi, in condizioni gravissime a causa di un'emorragia, il 30enne Giancarlo Zaccaria, detenuto in permesso premio, ferito da un colpo di pistola a una gamba. Il feritore, ed ora anche omicida, è un cognato, già in stato di arresto presso la stazione dei carabinieri di Ceglie Messapica, città dove si sono svolti i fatti. Il feritore si è costituito. Giancarlo Zaccaria era stato arrestato nell'agosto del 2010 per detenzione ai fini di spaccio di 10 grammi di cocaina e di 150 grammi di marijuana.

Giancarlo ZaccariaZaccaria è stato trasferito d'urgenza al Perrino da un'ambulanza del 118. I carabinieri della stazione di Ceglie Messapica e del Norm della compagnia di San Vito dei Normanni, con il capitano Diego Ruocco, stanno ricostruendo ogni dettaglio della vicenda, anche sulla scorta delle dichiarazioni effettuate dallo sparatore. Sarebbe stata recuperata anche l'arma con cui l'uomo ha sparato al parente, sembra nel corso di una lite legata a questioni familiari.

La casa dove è avvenuto l'omicidio-2Per formulare il reato a carico della persona che si è costituita, e cioè lesioni aggravate o tentato omicidio, si attendevano sia l'esito dell'interrogatorio che l'evoluzione delle condizioni del ferito che, come già detto, al momento dell'arrico al pronto soccorso di Brindisi apparivano gravi. Ora non ci sono più molti dubbi: è omicidio, restava da stabilire se volontario o preterintenzionale, e alla fine la denuncia in stato di arresto è per omicidio preterintenzionale.

La persona che si è costituita, ed ora si trova in stato di arresto per omicidio a disposizione del pm di turno alla procura di Brindisi, è Patrizio Laveneziana. Secondo le prime notizie ufficiose la lite culminata nel tragico ferimento, seguito dalla morte di Zaccaria poco dopo il ricovero a Brindisi, è avvenuta per ragioni familiari. La pistola con cui Laveneziana, che ha 45 anni, ha sparato è una semiautomatica legalmente detenuta. Il cognato della vittima ha mirato alle gambe, ma la pallottola ha fatalmente reciso l'arteria femorale provocando una emorragia gravissima cui non si è riusciti a porre riparo.

Patrizio Laveneziana 2-2Domani mattina il sostituto procuratore che si sta occupando del caso, Valeria Farina Valaori, conferirà al medico legale Antonio Carusi l'incarico per l'esame autoptico della salma. Giancarlo Zaccaria era in permesso premio di tre giorni. Tra lui e il cognato Patrizio Laveneziana, un bracciante dipendente di un'azienda agricola di Ceglie Messapica, non correva buon sangue da tempo. Il dramma si è svolto in casa della sorella della vittima, nella zona 167 della cittadina collinare, in via Foggia.

Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, Zaccaria si è recato a casa della sorella per affrontare il cognato, marito della stessa. La donna ha cercato di evitare che i due si incontrassero temendo il peggio. Sembra abbia detto al fratello che il marito era fuori a caccia. Ma Zaccaria ha insistito e alla fine è entrato in casa spingendo l'uscio. Intanto Laveneziana si era munito della pistola semiautomatica che detiene in un armadietto blindato assieme alle armi da caccia. Quando l'alterco è giunto al culmine, il detenuto ha schiaffeggiato il cognato, e questi ha sparato. In casa sembra ci fossero anche i quattro figli minorenni della coppia.

Articolo aggiornato alle 20.20

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