Discussione su Facebook tra simpatizzanti di Fi, assolto dalla diffamazione
Gabriele Elia di Cellino San Marco era stato denunciato da Paolo Taurino (ora passato in Noi con Salvini): per il Tribunale non ha commesso il fatto. Assolto anche dall'accusa di minaccia su Whatsapp. Il pm aveva chiesto la condanna a sette mesi
BRINDISI – Dalla discussione tra simpatizzanti di Forza Italia su Facebook, alla denuncia per diffamazione a mezzo social e minaccia con messaggio su Whatsapp: da entrambe le accuse è stato assolto con formula piena Gabriele Elia, 33 anni, di Cellino San Marco, ex assessore comunale e vicario provinciale di Fi.
Elia ha incassato la sentenza favorevole del Tribunale di Brindisi, in composizione monocratica, giudice Gienantonio Chiarelli, a conclusione del processo scaturito dalla querela sporta da Paolo Taurino, ex Azzurro, di recente passato nelle fila del Movimento Noi con Salvini. La pronuncia è arrivata ieri: il pubblico ministero, onorario, aveva confermato l’impostazione iniziale evidenziata nel decreto di citazione a giudizio e aveva chiesto l’affermazione della penale responsabilità dell’imputato sia per aver offeso l’altrui reputazione, quella di Taurino, che per averlo minacciato, con condanna alla pena di sette mesi.
La difesa, affidata all’avvocato Giancarlo Camassa, ha evidenziato che la conversazione sul social network e il successivo scambio di messaggi in chat, usando l’applicazione Whatsapp, rientrasse nella normale dialettica politica. Per questo il difensore ha chiesto l’assoluzione con formula piena. Taurino si era costituto parte civile con richiesta di risarcimento dei danni.
I fatti contestati si riferiscono al 31 gennaio 2015, periodo nel quale a livello nazionale si registrava lo strappo tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto. Due mesi più tardi Elia venne nominato vicario provinciale per gli Azzurri. La denuncia sporta da Taurino gli venne notificata un giorno prima dell’ordinanza di custodia nell’inchiesta sugli appalti a Cellino San Marco, chiamata Do ut des, su presunte tangenti. In questo procedimento penale Elia è coinvolto in qualità di ex assessore, il processo pende davanti al Tribunale collegiale: l’imputato ha scelto il dibattimento per difendersi dalle accuse mosse dalla Procura e dimostrare la propria innocenza.