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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Mesagne

Dissequestrato il frantoio: depositati documenti per le acque

Il gip convalida e dispone la restituzione dei locali di lavorazione, su richiesta della difesa

MESAGNE – Dissequestrato il frantoio in agro di Mesagne, finito sotto sigilli per lo sversamento di acque di lavaggio delle olive in alcuni terreni: il gip ha convalidato la misura eseguita dai carabinieri forestali, riconoscendo la sussistenza dei presupposti, e ha restituito i locali della lavorazione delle olive al legale rappresentante della società, A.E. di 55 anni, mesagnese.

Il provvedimento è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Tea Verderosa, in accoglimento della richiesta discussa dagli avvocati Riccardo Mele e Simona Attolini, del foro di Brindisi, difensori di fiducia dell’imprenditore, denunciato alla Procura della Repubblica di Brindisi per gestione illecita ed abbandono di rifiuti.

I penalisti hanno prodotto documentazione ritenuta utile a dimostrare il trasporto delle acque derivanti alle operazioni di lavaggio delle olive, con sversamento in alcuni fazzoletti di terra, per le quali c’era stata l’autorizzazione del Comune. In tal modo, quindi, secondo il gip è stato escluso il pericolo di reiterazione del reato posto alla base della misura di natura reale. Per questo motivo sono stati restituiti al legale rappresentante: il “locale di lavorazione comprensivo dei macchinari utilizzai per la molitura delle olive a ciclo continuo, nello specifico una lavatrice, una gramolatrice una centrifuga e un separatore”, un’aera di circa mille metri quadrati sulla quale insistono vasche di accumulo delle acque di vegetazione e aree oggetto di allagamento e infine una pompa elettrica con relativa tubazione di circa 80 metri, impiegata per il pompaggio delle acque”.

Il pubblico ministero aveva espresso parere negativo all’istanza di dissequestro. Il frantoio era stato sequestrato il 13 dicembre scorso dai carabinieri forestali, in seguito alla segnalazione di un residente della zona. Restano, invece, sotto sequestro le particelle di terreno oggetto di abbandono di rifiuti speciali, non pericolosi, costituiti dalle acque di lavorazione delle olive.

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