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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Diventano definitive le confische dei patrimoni della famiglia Cannone

I finanzieri del comando provinciale di Brindisi hanno eseguito due distinti provvedimenti di confisca nei confronti della famiglia Cannone. Le operazioni hanno riguardato i beni dell'imprenditore Ciro Cannone, con precedenti penali, tra l'altro, per associazione per delinquere finalizzata al contrabbando sigarette, e dei suoi stretti familiari, ed il figlio Oscar Cannone

I finanzieri del comando provinciale di Brindisi hanno eseguito due distinti provvedimenti di confisca nei confronti della famiglia Cannone. Le operazioni hanno riguardato i beni dell'imprenditore Ciro Cannone, con precedenti penali, tra l’altro, per associazione per delinquere finalizzata al contrabbando sigarette, e dei suoi stretti familiari, ed il figlio Oscar Cannone, con precedenti per riciclaggio dei relativi proventi rintracciati presso istituti di credito presenti in alcuni “paradisi fiscali” tra i quali Bahamas, Principato di Monaco e Repubblica di San Marino.

Il primo provvedimento riguarda l’esecuzione della sentenza di confisca di beni, ex art. 12 sexies della legge n. 356/92, emessa dal tribunale di Brindisi e divenuta irrevocabile nel dicembre 2014 a seguito del pronunciamento della Corte di Cassazione, nei confronti dell’organizzazione facente capo a Ciro Cannone.

La confisca interviene a conclusione di un iter giudiziario durato circa quindici anni, scaturito dalle operazioni “Cash-Flow” e “Cash-Flow II” coordinate dalla locale procura della Repubblica ed eseguite, tra il 1999 ed il 2002, dal Nucleo di polizia tributaria di Brindisi che si concludevano con provvedimenti di custodia cautelare in carcere e con numerosissimi decreti di sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 12 sexies della legge n. 356/’92, riguardanti due aziende, immobili, veicoli, denaro contante in lire ed in dollari Usa e rapporti bancari. Il patrimonio dello Stato, con l’esecuzione del provvedimento, ha acquisto definitivamente beni per un valore complessivo è di circa 4 milioni di euro.

Il secondo provvedimento riguarda l’esecuzione del decreto di confisca di beni, ex art. 24 del d.lgs n. 159/11, emesso sempre dal tribunale di Brindisi nei confronti di Oscar Cannone, a conclusione di un iter giudiziario durato circa un anno e mezzo, scaturito da complesse indagini di natura economico-patrimoniale, coordinate dalla locale procura della Repubblica ed eseguite, tra il dicembre 2013 ed il giugno 2015, dal Nucleo di polizia tributaria di Brindisi.

L'attività investigativa, convenzionalmente denominata “Plast”, si basava su numerose evidenze investigative nei confronti di Oscar Cannone, risultato intestatario di beni di valore nettamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati ed all’attività economica svolta dal medesimo e dal suo nucleo familiare. Ciò permetteva di pervenire al provvedimento di confisca dei beni riconducibili allo stesso sospettato  consistenti in un’azienda operante nel settore del commercio di materiale plastico ed al relativo compendio di beni, veicoli e rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euro.

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