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Doloso l'incendio alla Spi Defence: bruciati tre "Lince" da 300mila euro l'uno

BRINDISI - Tre automezzi, modello Lince – di quelli in dotazione alle Forzearmate italiane ma venduti anche a Paesi alleati - e una normale Volkswagen Golf distrutti, e l'interno di un capannone in fiamme dalla mezzanotte alle due del mattino. Danni ingenti, circa un milione di euro. E' il bilancio del misterioso rogo sviluppatosi alla Spi Defence di via Galileo Ferraris, dell'imprenditore Luigi Tardio. Un'azienda di primo piano, che lavora su commesse appaltate direttamente dall'Esercito e della Marina Militare.

BRINDISI - Tre automezzi, modello Lince – di quelli in dotazione alle Forzearmate italiane ma venduti anche a Paesi alleati - e una normale Volkswagen Golf distrutti, e l'interno di un capannone in fiamme dalla mezzanotte alle due del mattino. Danni ingenti, circa un milione di euro. E' il bilancio del misterioso rogo sviluppatosi  alla Spi Defence di via Galileo Ferraris, dell'imprenditore Luigi Tardio. Un'azienda di primo piano, che lavora su commesse appaltate direttamente dall'Esercito e della Marina Militare.

Indagini sono in corso da parte dei carabinieri della compagnia di Brindisi – sotto la supervisione del pm di turno Valeria Farina Valaori - e dei vigili del fuoco che in nottata sono intervenuti con due squadre e cinque automezzi per poter riuscire ad aver ragione delle fiamme. Il rogo di origine quasi sicuramente dolosa è divampato all'interno del capannone in cui è situatal'officina per la riparazione e la manutenzione dei mezzi militari. L'incendio ha fatto saltare anche l'erogazione della corrente elettrica rendendo particolarmente difficoltoso il lavoro di spegnimento notturno.

In mattinata i vigili del fuoco, insieme con i carabinieri – guidati dal tenente Alessio Gallucci – hanno svolto nuovi rilievi protrattisi per diverse ore. Ad avvalorare l'ipotesi di un incendio di matrice dolosa un cancello sul retro del capannone numero 10 lasciato aperto. A bruciare un Lince in dotazione al reggimento San Marco e due dell'Esercito. Mezzi che costano all'incirca trecentomila euro l'uno. I danni avrebbero potuto essere anche più gravi dal momento che all'interno dell'officina erano parcheggiati anche dei veicoli trasporto truppemodello Av7  che fortunatamente non sono stati raggiunti dalle fiamme.

L'incendio alla Spi Defence segue di soli cinque giorni il rogo della Carrozzeria Italia verificatosi alla zona industriale domenica mattina. Il sospetto è che dietro le fiamme si nasconda la mano del racket delle estorsioni. La gravità del caso è legata anche al fatto che è stato colpito materiale militare.

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