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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Cellino San Marco

Domani l'omicida di Cellino comparirà davanti al giudice delle indagini preliminari

CELLINO SAN MARCO – Fissata per domani alle 13 la convalida dell’arresto di Salvatore Renna, 65 anni, invalido, autore dell’omicidio di Renato Maizza, 38 anni, residente a Cellino ma nativo di Mesagne. Renna, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo, subentrato all’avv. Angela Epifani, nominata di ufficio la sera dell’arresto, dovrà ripetere dinanzi al giudice per le indagini preliminari la sua versione dei fatti. Quasi certamente punterà, come ha già fatto in sede di confessione (dopo avere ucciso Maizza telefonò al 113 e si consegnò), sulla reazione alla violenza di Maizza. Ma, ovviamente, dovrà spiegare come mai, di fronte a quella che lui ha definito un’aggressione, non andò via, magari andando alla Stazione dei carabinieri per denunciarlo. Invece si allontanò di pochi metri, aprì il garage, prese la pistola calibro 6,35 illegalmente detenuta e sparò contro Maizza, crivellandolo di colpi: quattro, cinque, forse sei; uccidendolo sul colpo.

CELLINO SAN MARCO – Fissata per domani alle 13 la convalida dell’arresto di Salvatore Renna, 65 anni, invalido, autore dell’omicidio di Renato Maizza, 38 anni, residente a Cellino ma nativo di Mesagne. Renna, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo, subentrato all’avv. Angela Epifani, nominata di ufficio la sera dell’arresto, dovrà ripetere dinanzi al giudice per le indagini preliminari la sua versione dei fatti. Quasi certamente punterà, come ha già fatto in sede di confessione (dopo avere ucciso Maizza telefonò al 113 e si consegnò), sulla reazione alla violenza di Maizza. Ma, ovviamente, dovrà spiegare come mai, di fronte a quella che lui ha definito un’aggressione, non andò via, magari andando alla Stazione dei carabinieri per denunciarlo. Invece si allontanò di pochi metri, aprì il garage, prese la pistola calibro 6,35 illegalmente detenuta e sparò contro Maizza, crivellandolo di colpi: quattro, cinque, forse sei; uccidendolo sul colpo.

Nulla di preciso di sa ancora sul numero dei colpi. Il magistrato titolare dell’inchiesta, sostituto procuratore Raffaele Casto, dovrebbe assegnare domani mattina al medico legale Antonio Carusi l’incarico di effettuare l’autopsia. A meno che non ci sia qualche ritardo nell’avviso alle parti. Comunque domani sera, o al massimo venerdì, l’esame dovrebbe essere fatto e quindi dovrebbe essere chiaro anche il numero dei colpi che ha raggiunto Maizza.

L’omicidio è avvenuto lunedì sera in piazza del Popolo, nell’atrio tra due palazzine popolari. Un litigio per una vicenda condominiale della quale, a quanto pare, Maizza non aveva alcuna responsabilità. Ma la figlia dell’assassino, Patrizia, che alloggia in una delle palazzine, casa un tempo abitata anche dal padre, che ha conservato l’uso del garage, riteneva che la responsabilità della mancata erogazione dell’acqua che si protraeva da alcuni giorni, fosse colpa di questo operaio edile che, a suo dire, non pagava le bollette. E invece, a quanto pare non era così. L’Aqp aveva tolto il contatore generale e ogni abitante ne avrebbe dovuto mettere uno suo.

Fatto sta che lunedì Renna, chiamato dalla figlia, va a discutere con Maizza. Si rinfacciano, gridano, qualche spinta. Sembra che Renna finisca per terra e la caduta gli provochi qualche escoriazione. Si rialza e si dirige verso il garage, lo apre e prende la pistola. Renna ha raccontato che ha solo minacciato Maizza, ma questi lo avrebbe spinto all’indietro e lui avrebbe sparato. Alcuni testimoni invece parlano di un Renna inferocito che ha sparato all’impazzata.

Subito dopo avere ammazzato Maizza, Renna si rende conto di quel che ha fatto e telefona al 113, aspettando l’arrivo dei poliziotti, con la pistola ancora in mano, che lo prelevano lo portano in Questura. “La pistola – dice – l’ho trovata in campagna”. Le indagini vengono svolte anche dai carabinieri perché le persone presenti avevano dato l’allarme chiamando il 112. I militari dell’Arma si stanno interessando di tutta la parte relativa agli accertamenti scientifici.

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