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Cronaca Francavilla Fontana

Domato l'incendio del capannone

FRANCAVILLA FONTANA – L’incendio che ieri sera ha distrutto il capannone di stoccaggio dell’azienda dei fratelli Di Castri “Centro Casalinghi”, nella zona industriale di Francavilla Fontana, è sicuramente di matrice dolosa. I vigili del fuoco di Brindisi e Francavilla, stanno ancora lavorando per bonificare l’area ed eludere la possibilità di altri piccoli incendi, dovuti all’alta temperatura ancora presente all’interno della zona interessata dal rogo. In zona industriale, alle 9 di questa mattina, l’aria era ancora irrespirabile tanto da indurre i tecnici dell’Arpa a nuovi rilievi.

FRANCAVILLA FONTANAL’incendio che ieri sera ha distrutto il capannone di stoccaggio dell’azienda dei fratelli Di Castri “Centro Casalinghi”, nella zona industriale di Francavilla Fontana, è sicuramente di matrice dolosa. I vigili del fuoco di Brindisi e Francavilla, stanno ancora lavorando per bonificare l’area ed eludere la possibilità di altri piccoli incendi, dovuti all’alta temperatura ancora presente  all’interno della zona interessata dal rogo. In zona industriale, alle 9 di questa mattina, l’aria era ancora irrespirabile tanto da indurre i tecnici dell’Arpa a nuovi rilievi.

Le altissime fiamme che da ieri pomeriggio hanno invaso il capannone del centro all’ingrosso di casalinghi nella zona Pip di Francavilla Fontana, spargendo una fitta coltre di fumo su tutta la città, e avvistabili anche da 30 chilometri di distanza, sono state spente dagli uomini dei vigili del fuoco accorsi sul posto intorno alle 3 della scorsa notte. Le squadre hanno lavorato circa 7 ore con il supporto di autocisterne e autobotti, per domare il vasto incendio che è divampato nell’azienda dei Di Castri intorno alle ore 18.30 di ieri pomeriggio.

L’azienda di Pompeo e Vincenzo Di Castri, è stata distrutta completamente nella parte dove avviene lo stoccaggio dei rifiuti, ovvero nella parte posteriore della struttura. La superficie interessata – fanno sapere gli inquirenti – è pari a 3 mila metri quadrati. Proprio quelle migliaia di metri quadrati sono gli stessi che ai proprietari del “Centro casalinghi” sono stati più volte sequestrati dalla magistratura nell’ambito di una grossa indagine condotta dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana in quanto uno dei due fratelli, Vincenzo, è stato iscritto nel 2011 nella lista degli indagati per associazione finalizzata alla truffa. Quindi i capannoni della zona stoccaggio, distrutti dall’incendio di ieri, sono quelli dissequestrati qualche mese fa.

Nel 2011, in merito a questa indagine, tanti furono i negozi e aziende di prodotti no-food, ai quali furono posti i sigilli perché ritenuti apparten enti direttamente o indirettamente  ad una rete controllata dal presunto capo locale della Sacra corona unita, ovvero Giancarlo Capobianco, francavillese anche lui come i fratelli Di Castri. Il nome di “zio Carlone” (così veniva chiamato in ambito malavitoso Capobianco) fu nominato dal pentito mesagnese Ercole Penna.

Quindi attorno all’incendio che ha distrutto parte dell’azienda collocata nella zona industriale francavillese, non c’è solo un odore acre dovuto ai fumi sprigionati dalla diossina dei materiali di risulta dei prodotti, ma anche il sospetto che vi possano essere collegamenti in questo ambito. Vincenzo Di Castri, per la cronaca, ha sempre negato tali relazioni pericolose. Ma non va neppure dimenticato che non pochi dei  comuni brindisini hanno problemi legati al racket estorsivo e che lo scorso 28 giugno un incendio fu appiccato al deposito Monteco sempre a Francavilla sulla provinciale per San Vito dei Normanni, dove il gestore del servizio di igiene urbana dell’Ato Br/2 accumula la frazione secca dei rifiuti. I due episodi, a distanza di meno di un mese, potrebbero avere degli allacci.

Stamani si è appreso che ufficialmente il deposito chiude alle 18, ma che ieri almeno sino alle 18,30 in azienda si era trattenuta un'ultima dipendente, che lavora nel settore magazzino quindi non lo stesso interessato dall'incendio. Evidentemente il fuoco è stato appiccato negli stessi minuti, visto che l'area di stoccaggio dei rifiuti in plastica si trova in un altro punto dell'azienda.

Intanto, stamane, fuori dall’azienda c’erano alcuni dipendenti increduli e molto preoccupati dall’accaduto. Per il fumo che invade ancora la zona industriale e soprattutto l’area perimetrale del centro all’ingrosso per casalinghi, le persone che si trovavano sul posto stamattina erano costrette a porre un fazzoletto bagnato sul volto per eludere un’intossicazione. Sono circa una sessantina i dipendenti del “Centro casalinghi”, tra zona logistica o stoccaggio.

Ovviamente oggi e forse per qualche giorno ancora l’azienda rimarrà chiusa. Anche i tecnici dell’Arpa Puglia sono ritornati stamane in azienda, per ulteriori rilievi e per stabilire il tasso di inquinamento della zona, che si aggiungono a quelli già fatti ieri sera ma dei quali ancora i risultati non sono noti.

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