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Cronaca Ostuni

Donna morta, sempre mistero fitto

OSTUNI - Mentre si scava negli ultimi giorni di vita della 37enne di Ostuni trovata senza vita, in attesa che l’autopsia dia un primo responso sull’ora e le modalità della morte di Valeria Corna, uccisa da un colpo di pistola che l’avrebbe raggiunta alla schiena fuoriuscendo dal petto, il mistero si infittisce.

OSTUNI - Mentre si scava negli ultimi giorni di vita della 37enne di Ostuni trovata senza vita, in attesa che l’autopsia dia un primo responso sull’ora e le modalità della morte di Valeria Corna, uccisa da un colpo di pistola che l’avrebbe raggiunta alla schiena fuoriuscendo dal petto, il mistero si infittisce.

Emergono dettagli sui quali la polizia giudiziaria sta riflettendo e che rendono quanto mai indispensabile l’approfondimento medico legale di domani, per chiarire dettagli di una vicenda ancora in parte oscura. Il corpo della giovane commerciante, titolare di un negozio di arredi etnici di corso Mazzini, era supino quando i poliziotti del commissariato della Città bianca lo hanno rinvenuto, in contrada Polinisso, quasi al confine con Carovigno.

Il revolver, una calibro 38 special, le era caduto accanto. Dalla posizione delle braccia gli investigatori hanno ipotizzato che abbia utilizzato entrambe le mani per impugnare l’arma e premere il grilletto. Il foro di entrata (sempre secondo quanto è stato appurato dagli uomini del commissariato) è localizzabile poco più giù della spalla destra. Per la precisione in zona dorsale. Il foro di uscita è sul seno sinistro. Non si è potuta appurare l’ora della morte, spetterà al medico legale Antonio Carusi, fornire al pm inquirente, Pierpaolo Montinaro, che ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, una indicazione precisa.

Resta la ricostruzione di una vicenda dai tratti decisamente anomali. Valeria, bellissima, sposata e divorziata, con un bimbo di 5 anni, viveva con i genitori. Venerdì sera aveva chiuso il negozio ed era sparita. In vetrina c’erano già gli addobbi di Natale, le feste alle quali, evidentemente, aveva rivolto i propri pensieri. Pensando di trascorrerle con la famiglia, nonostante la tristezza, la depressione che stava curando.

La donna aveva un porto d’armi per uso sportivo. E venerdì scorso era già andata ad acquistare una pistola e una scatola da 50 cartucce. Poi, a bordo della Suzuki con la quale si spostava di solito, ha raggiunto un luogo isolato, in campagna. Ha caricato la pistola, che non rilascia i bossoli. Ha sparato. Sei colpi, almeno. Poi l’ha ricaricata. Ha sparato ancora. Almeno una decina di volte, in tutto.

Quindi, vestita di tutto punto, come sempre perfetta, sui tacchi alti, secondo una prima ipotesi che non convince tutti perché fondata su un meccanismo insolito, avrebbe puntato la canna alla schiena con una torsione di entrambe le braccia. E avrebbe fatto fuoco, premendo sul grilletto con l’indice o col pollice. E’ caduta, distesa sulla terra fredda. Il suo viso delicato era rivolto al cielo. La traiettoria del colpo farebbe pensare a tutt’altro tipo di seguito. Chiunque avrebbe dato per scontato che il corpo dovesse essere invece prono, dopo il decesso.

Sono inezie che però, contribuiscono a rendere incerto il quadro complessivo. Sfocati i contorni di una vicenda su cui è stata avviata un’inchiesta e che sarà definita sicuramente domani sera, una volta concluso l’esame autoptico. Domattina il conferimento di incarico dell’accertamento irripetibile.

Sarà allora che si conoscerà il quesito del pm e se, oltre a stabilire le cause e l’ora della morte, il consulente della procura dovrà anche eseguire test tossicologici. La salma di Valeria è sul marmo della camera mortuaria del cimitero di Ostuni. I famigliari attendono chiusi nel più stretto riserbo di ottenere il nulla osta per la sepoltura, in modo tale che possa essere fissata la data dei funerali.

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