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Cronaca

Dopo la rapina spuntano i furti

OSTUNI – Come prevedibile e come annunciato dagli stessi investigatori si starebbe allargando l’indagine avviata dagli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza della Città bianca, dopo la clamorosa cattura dei tre ragazzini finiti in carcere in quanto ritenuti presunti autori del furto in una villa e della rapina all’Ufficio delle Poste di Ostuni: altri ragazzi, alcuni maggiorenni altri appena adolescenti, sarebbero coinvolti in un giro di furti sul quale gli investigatori intendono fare luce. La mattinata di oggi è stata intanto segnata dagli interrogatori.

OSTUNI – Come prevedibile e come annunciato dagli stessi investigatori si starebbe allargando l’indagine avviata dagli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza della Città bianca, dopo la clamorosa cattura dei tre ragazzini finiti in carcere in quanto ritenuti presunti autori del furto in una villa e della rapina all’Ufficio delle Poste di Ostuni: altri ragazzi, alcuni maggiorenni altri appena adolescenti, sarebbero coinvolti in un giro di furti sul quale gli investigatori intendono fare luce.   La mattinata di oggi è stata intanto segnata dagli interrogatori.

A partire dal gruppetto detenuto in carcere:  Mario Greco (20 anni, ostunese, difeso dall’avvocato Domenico Tanzarella), Roberto Ungaro (21 anni, anch’egli del posto, assistito dagli avvocati Mario e Sergio Laveneziana) e Larbi El Azri (24 anni, quest’ultimo originario del Marocco ma residente a Ostuni da anni, difeso dagli avvocati Vito Melpignano e Carmen Monopoli).

Quest’ultimo avrebbe fatto scena muta. Gli altri due avrebbero invece risposto alle domande del Gip Giuseppe Licci, dinanzi al quale sono comparsi per l’Udienza di convalida. Due restano in carcere. Il Gip si è riservato di decidere sull’istanza di attenuazione della misura cautelare avanzata dalla Difesa di Greco.

I tre sono chiamati a rispondere in concorso di rapina aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, furto e ricettazione. Giudice, che oltre a confermare la convalida degli arresti a carico del ventunenne e del ventiquattrennesi è riservato di decidere sull’istanza di attenuazione della misura cautelare avanzata dalla Difesa di Greco.

Ai tre sono finiti nella rete delle forze dell’ordine nelle fasi immediatamente successive alla rapina consumata presso l’agenzia dell’Ufficio postale “Ostuni3” (in via Gaetano Sansone, alle spalle della centralissima Via Giovanni XXIII). Con il volto coperto da passamontagna ed armati di coltellino, avevano seminato il panico, mettendo a segno un colpo da circa 3 mila euro.

Il ventiquattrenne marocchino avrebbe arraffato i soldi, Ungaro avrebbe tenuto a bada gli utenti in coda all’interno dell’Ufficio postale, sbracciandosi nervosamente con il coltello in pugno. Mentre Greco avrebbe fatto da palo e da sfrenato “pilota”, al volante della Fiat Punto. Questa la ricostruzione degli inquirenti, che sulle loro tracce ci sono giunti al termine di una rapida attività di indagine ed a seguito di un rocambolesco inseguimento nelle campagne tra Ostuni e Ceglie Messapica che ha visto impegnati gli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza della Città bianca.

Tallonati dalle pattuglie della polizia, i tre giovani, a bordo di una Fiat Punto (risultata rubata mercoledì scorso, sempre ad Ostuni) hanno ingaggiato una folle corsa, nel tentativo di sfuggire alla cattura, finendo poi in un dirupo, senza riportare ferite. Scovando nel bagagliaio dell’auto gli agenti hanno poi scoperto, oltre al bottino, anche altra refurtiva. Ragione per la quale Greco & co saranno chiamati a rispondere in concorso con uno studente appena 18enne (A.M., ostunese, frequentante il locale liceo Classico Calamo) anche di concorso in furto aggravato e ricettazione.

Evidenti, stando all’accusa, appaiono le responsabilità dello studente. All’interno dell’utilitaria, infatti, ridotta ad un ammasso di rottami, gli agenti hanno rinvenuto oltre al bottino della rapina con armi e armamentario vario utilizzato per l’incursione all’agenzia postale, ma anche un Mac di ultima generazione, un computer portatile e una pen-drive : il tutto frutto di un’incursione che i giovanissimi banditi, stando all’accusa, avrebbero compiuto, poco prima di eseguire la rapina, all’interno di una villa sui colli di Ostuni di proprietà di una coppia di professionisti del posto.

E sempre secondo l’accusa sarebbe stato proprio A. M. a procurare al gruppetto le chiavi del portone della villa, rubandole qualche giorno prima dalla tasca del giubbotto del suo compagno di classe. Sul tema sono tuttora in corso ulteriori accertamenti. E si indaga anche su altri furti.

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