Dormitorio immigrati nel campo di calcio
BRINDISI – Dopo la trovata del piazzale di Costa Morena bocciata quasi subito, ora la nuova destinazione degli ospiti del dormitorio di via Provinciale San Vito, prossimo a ristrutturazione, è il campo di calcio di villaggio San Paolo. La prossima settimana l'area di gioco si trasformerà in una tendopoli. Oggi operai di ditte specializzate stavano mettendo a nuovo spogliatoi e docce. Insorgono i residenti del quartiere.
BRINDISI – Dopo la trovata del piazzale di Costa Morena bocciata quasi subito, ora la nuova destinazione degli ospiti del dormitorio di via Provinciale San Vito, prossimo a ristrutturazione, è il campo di calcio di villaggio San Pietro. La prossima settimana l'area di gioco si trasformerà in una tendopoli. Oggi operai di ditte specializzate stavano mettendo a nuovo spogliatoi e docce. Insorgono i residenti del quartiere.
Già nella giornata di oggi in molti si sono radunati intorno al campo di calcio per protestare. Qualcuno si sta occupando di raccogliere i dissensi in una petizione per presentarla al primo cittadino. Chi conosce bene quella zona, sa che Villaggio San Pietro non è il posto ideale per ospitare rifugiati.
“Non siamo razzisti – precisa Giuseppe Rillo, uno dei residenti – ma non è un campo di calcio il posto dove si può allestire una tendopoli. Quello in particolare, poi, non ha le caratteristiche nemmeno per far disputare le partite di calcio. Quando piove si allaga, può mai ospitare tende e persone?”.
La notizia del trasferimento degli immigrati a villaggio San Pietro è giunta un paio di giorni fa quando alcuni tecnici del Comune hanno effettuato una serie di sopralluoghi proprio nella zona dove ha sede il campo sportivo. Una domanda tira l'altra e i cittadini sono venuti a conoscenza delle nuove disposizioni del Comune. Oggi i lavori di ristrutturazione degli spogliatoi.
Previste proteste e petizioni per evitare questo trasferimento. Intanto gli ospiti del dormitorio, circa 160 persone, continuano ad alloggiare in quella struttura fatiscente senza riscaldamento, acqua e in condizioni igieniche precarie.
