rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Dove metto gli immigrati? Al porto

BRINDISI – I richiedenti asilo africani in procinto di essere sfrattati dal dormitorio fatiscente e inagibile di via Provinciale San Vito, dove li metto? Indovinate: al porto. Anzi, all’ingresso del porto, e più precisamente nel piazzale di Costa Morena di competenza Asi dove si fermano i Tir prima di entrare nel recinto dell’area di imbarco. E’ questa l’idea sconcertante di soluzione provvisoria per sistemare le tende ed i container. Dimenticando che in quel piazzale sostano i Tir, che in quel punto si trova l’unico terminal passeggeri della città, che è privato e che è stato scelto anche da Grimaldi, mentre il prefabbricato dove recentemente l’Autorità portuale ha speso fior di quattrini è stato scartato da operatori e passeggeri.

BRINDISI – I richiedenti asilo africani in procinto di essere sfrattati dal dormitorio fatiscente e inagibile di via Provinciale San Vito, dove li metto? Indovinate: al porto. Anzi, all’ingresso del porto, e più precisamente nel piazzale di Costa Morena di competenza Asi dove si fermano i Tir prima di entrare nel recinto dell’area di imbarco. E’ questa l’idea sconcertante di soluzione provvisoria per sistemare le tende ed i container. Dimenticando che in quel piazzale sostano i Tir, che in quel punto si trova l’unico terminal passeggeri della città, che è privato e che è stato scelto anche da Grimaldi, mentre il prefabbricato dove recentemente l’Autorità portuale ha speso fior di quattrini è stato scartato da operatori e passeggeri.

Sulla verifica di questa ipotesi si è sciolta stamani la riunione per l’emergenza legata allo sgombero della struttura di via Provinciale San Vito, per la quale il Comune di Brindisi ha previsto un intervento di ristrutturazione, bonifica, messa in sicurezza e recupero per una spesa di 85mila euro e due mesi di lavori. Ma alla fine potrà accogliere solo 80 ospiti mentre oggi i rifugiati senza casa sono almeno 160, sempre secondo il Comune. Più a lungo termine, la soluzione radicale, quella di un apposito centro da costruire con inizio lavori l’1 ottobre in via De Leo, nella frazione di Tuturano.

Per l’Asi era presente all’incontro il vicepresidente Convertino, che “ha dato la disponibilità di massima dell’Ente, fermo restando che avrebbe dovuto effettuare prima una verifica”. E tutti gli altri? Nessuno ha spazi da offrire: né la Forza da Sbarco, né l’Autorità Portuale, né i Vigili del Fuoco, ai quali il campetto di calcio accanto alla ex caserma serve per le esercitazioni di colonna mobile, oltre che essere un sito – ha detto il comandante Carlo Federico – soggetto ad allagamenti.

Il rischio molto forte è quello di penalizzare oggi ulteriormente il porto. Il piazzale in questione infatti è quello antistante il terminal privato, all’ingresso del varco di accesso all’area traghetti di Costa Morena Ovest. Quel luogo serve ai Tir, accanto ci passano tutti i mezzi in entrata ed uscita dal porto, e l’area potrebbe diventare indispensabile al traffico della nuova linea ro-ro della Grimaldi tra Ravenna, Brindisi e Catania. Avrebbe potuto ricordarlo in riunione il segretario generale dell’Autorità Portuale, anche se si tratta di una pertinenza Asi.

Una operazione del genere, poi, viene presa in considerazione – ma questo non è certo l’aspetto più importante del problema – mentre il sindaco polemizza sulla stampa con il Circo Orfei.  Una tendopoli all’ingresso del porto commerciale, tutt’altro che vicina alla città come è stato detto in riunione? E’ qui che si conclude lo scaricabarile? Non resta che attendere. Intanto la Regione Puglia, rappresentata all’incontro da una dirigente, ha annunciato che una volta individuata la soluzione, saranno messe a disposizione tende e container. Il World Food Programme dell’Onu è pronto a fornire una struttura tensostatica da 250metri quadrati.

La stessa funzionaria regionale Antonella Bisceglia ha informato il sindaco Mimmo Consales “della esistenza di un bando e, quindi, di fondi per un totale di 700mila euro, per la realizzazione di Centri Polifunzionali per l’accoglienza degli immigrati, cui il Comune di Brindisi può partecipare”. La Marina Militare non ha strutture, ma può verificare la disponibilità di aree una volta definite le caratteristiche che deve avere la struttura provvisoria.

All’incontro hanno partecipato oltre al sindaco, il vice sindaco Paola Baldassarre, gli assessori comunali ai Servizi Sociali ed ai Lavori Pubblici, Marika Rollo ed Enzo Ecclesie, il vice segretario comunale Costantino Del Citerna, il dirigente comunale del settore Lavori Pubblici, Pietro Cafaro,  l’arcivescovo di Brindisi, mons. Rocco Talucci, il direttore Area Regione Puglia, Antonella Bisceglia, l’assessore provinciale Bilancio e Patrimonio, Enzo Baldassarre, l’assistente sociale della Provincia, Mariella Consales, il vice presidente dell’Asi, Cosimo Convertino, il comandante Quartier Generale delle Forze da Sbarco, Erminio Larocca.

Poi  il responsabile logistico del World Food Programme, Ivo Santi, il comandante dei Vigili del Fuoco, Carlo Federico, il segretario generale dell’Autorità Portuale, Nicola Del Nobile, il vice comandante del Comando Marina Militare, Andrea Signore, il direttore della Caritas, Teodoro Romano, il direttore della Caritas Diocesana, Bruno Mitrugno, Giuseppe Augusto della Protezione Civile, il comandante della Polizia municipale, Teodoro Nigro.

Il tempo a disposizione è molto ristretto, pende l’ordinanza di sgombero, ha ricordato il sindaco Consales. Una battuta anche per la questura, che – ha detto Consales – “ciò malgrado continua ad inviare all’interno altri immigrati, tanto che molti di loro hanno proprio lì la propria residenza anagrafica”. Ma cosa c’è o ci dovrebbe essere dopo le procedure di verifica dei requisiti richiesti dalla legge ai richiedenti asilo, non può essere un problema della questura. Da quando, qualche anno addietro (lo ricordano bene la Caritas e il vescovo), il presidente della Provincia pro tempore, Michele Errico, e il sindaco Domenico Mennitti, avevano ipotizzato l’utilizzo della ex caserma dei vigili del fuoco, di acqua sotto i ponti, anzi sotto il ponte del Cillarese, ne è passata tanta. Ma nella ex caserma ci è finita la Santa Teresa. (In allegato qui sotto, i progetti del Comune)

I progetti

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dove metto gli immigrati? Al porto

BrindisiReport è in caricamento