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Cronaca

Dramma sul treno in corsa: lavoratore precario si getta dal finestrino e muore

OSTUNI - Ancora sangue sui binari della Stazione di Ostuni. E ancora un dramma personale all’origine del folle gesto verificatosi nella mattinata odierna, attorno alle 10.20, alle porte della Città bianca. Un trentottenne di Ostuni, Cosimo Damiano Nardelli, laureato in economia e commercio, si è gettato dal treno sul quale viaggiava, nonostante il disperato tentativo di un passeggero di trattenerlo per la cintola dei pantaloni. La tragedia, maturata all’interno di un vagone dell’Espresso Bolzano-Lecce si è consumato sulla rete ferrata alle porte della Città bianca, nel tratto compreso tra la vecchia la “fermata” dismessa di Fontevecchia e la stazione ferroviaria di Ostuni.

OSTUNI - Ancora sangue sui binari della stazione di Ostuni. E ancora un dramma personale all’origine del folle gesto  verificatosi nella mattinata odierna, attorno alle 10.20, alle porte della Città bianca. Un trentottenne di Ostuni, Cosimo Damiano Nardelli, laureato in economia e commercio, si è gettato dal treno sul quale viaggiava, nonostante il disperato tentativo di un passeggero di trattenerlo per la cintola dei pantaloni.  La tragedia, maturata all’interno di un vagone dell’Espresso Bolzano-Lecce si è consumato sulla rete ferrata alle porte della Città bianca, nel tratto compreso tra la vecchia la “fermata” dismessa di Fontevecchia e la stazione ferroviaria di Ostuni.

Sequenze terribili quelli che hanno caratterizzato la tragedia. Quando i passeggeri si sono resi conto delle insane intenzioni autolesionistiche del giovane hanno cercato di frenarlo, cercando di trattenerlo per gli indumenti. Un tentativo disperato e purtroppo non riuscito. Il giovane sportosi dal finestrino si è lasciato cadere, col treno in corsa sul secondo binario.  Un balzo che non gli ha lasciato scampo. Nardelli è volato sul primo binario, sbattendo con violenza il capo sulle rotaie. Immediato l’allarme, tempestivi i soccorsi. Il treno si è fermato alla stazione di Ostuni.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del Servizio 118. Il giovane respirava, sebbene le sue condizioni fossero disperate. I medici hanno tentato di trasferirlo di corsa in ospedale, verso Brindisi. Ma il cuore del trentottenne ostunese si è fermato prima, cessando di battere lungo il tragitto verso il nosocomio.

Sul luogo della tragedia sono intervenuti - come già accaduto soltanto un paio di settimane fa, in occasione di un altro suicidio - gli agenti della polizia ferroviaria e del Commissariato di Pubblica sicurezza della Città bianca, che hanno eseguito i primi accertamenti finalizzati a fare luce sulla dinamica. Determinanti, ai fini della ricostruzione dell’accaduto, il racconto dei testimoni che poco prima avevano tentato di impedirgli di compiere l’estremo gesto.

Laureato, occupato sino allo scorso anno in una società di call center, e come tanti suoi coetanei tuttora alla ricerca di un lavoro stabile inseguito a suon di domande e concorsi. Rientrava da Milano, dove era andato a far visita ad alcuni parenti. Una lunga notte di viaggio. Poi l’ultima alba. E la resa: sopraffatto dalla depressione. E l’ombra di quell’affannosa ricerca di un impiego stabile che aleggia maledettamente sul destino del giovane: laureato a pieni voti. E precario sino al suo ultimo, terrificante giorno di vita.

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