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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Droga in Veneto via Brindisi: blitz

VENEZIA – Il 31 luglio dello scorso anno 310 chilogrammi della tonnellata di marijuana trafficata degli indagati dell'operazione “Underground” condotta dalla questura di Venezia, che oggi ha portato all'arresto di 11 persone tra albanesi e italiani, furono sequestrati proprio nel porto di Brindisi.

VENEZIA – Il 31 luglio dello scorso anno 310 chilogrammi della tonnellata di marijuana trafficata  degli indagati dell'operazione “Underground” condotta dalla questura di Venezia, che oggi ha portato all'arresto di 11 persone tra albanesi e italiani, furono sequestrati proprio nel porto di Brindisi. Grazie a un controllo di polizia, finanza e funzionari della dogana. In quell'occasione fu arrestato l'autista del Tir dove era nascosta la droga, un cittadino albanese di 56 anni (video). La marijuana era stata sistemata in lastre composte da alluminio e specchi che costituivano un carico destinato in Veneto e precisamente a San Donà di Piave.

A insospettire gli investigatori fu la tipologia di targa del mezzo. I controlli furono effettuati attraverso l’utilizzo dello scanner antidroga in dotazione alla Dogana. Diversamente la droga non sarebbe mai stata individuata. L'operazione che si è conclusa oggi con l'arresto di 11 perone (sette residenti in Veneto e tre in Albania) è stata coordinata dal Servizio centrale operativo e dalla Direzione centrale servizi antidroga con la collaborazione dell'Interpol. L'indagine è iniziata a ottobre del 2011 quando venne sequestrato un etto e mezzo di cocaina trovata in alcuni vasetti interrati nella campagna del Sandonatese.

La polizia poi riuscì a scoprire la filiera dei trafficanti. A Mestre e Martellago, nel Veneziano, il 4 maggio scorso furono arrestati 5 albanesi trovati con circa 250 chili di droga, poi il 31 luglio al porto di Brindisi venne invece bloccato un autotrasportatore albanese con 310 chilogrammi di marijuana nascosti dentro pannelli di alluminio, destinati a San Donà di Piave dove, lo stesso giorno, fu arrestato un altro albanese trovato con 250 chili di marijuana. Il capo dell'organizzazione si trovava in Albania.

La droga veniva occultata sigillandola nei pannelli sottovuoto, in modo da superare i controlli alla dogana che, poi, tramite autotrasportatori, attraverso il Canale d'Otranto sbarcavano a Brindisi, arrivando a destinazione in Veneto. L'operazione è stata possibile grazie alla cooperazione internazionale di polizia e anche giudiziaria tra gli organi investigativi italiani e quelli albanesi. Oltre alla tonnellata di marijuana sequestrata, altri tre carichi sono stati bloccati dalla Mobile tra aprile e giugno 2012 per un'altra tonnellata dello stesso stupefacente.

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