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Cronaca San Pietro Vernotico

Droga nascosta nelle scarpe nel carcere di Lecce: un arresto e una denuncia

Si tratta di un detenuto originario del Brindisino e di un operaio di una ditta che lavora all'interno del penitenziario. Intercettata la "consegna"

Droga nel carcere di Lecce, nascosta nelle scarpe. All'esito di una intensa attività di osservazione, i baschi azzurri di Lecce coordinati dal comandante Riccardo Secci, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un cittadino di nazionalità indiana, R.P. di 33 anni, incensurato, resosi responsabile del delitto di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti aggravata dall’aver commesso il fatto all’interno di uno stabilimento penitenziario, provvedendo inoltre alla denuncia a piede libero di un'altra persona, allo stato detenuta per altra causa in espiazione di pena detentiva, D.D. 30 anni, originario di San Pietro Vernotico, condannato per reati contro il patrimonio. 

Le indagini hanno avuto origine dall'attività di osservazione realizzata mediante i dispositivi di videosorveglianza installati presso una delle lavorazioni interne del reparto, presso la quale l'arrestato prestava la propria attività lavorativa alle dipendenze di una ditta locale, unitamente ad alcuni detenuti appositamente formati ed assunti. Dalla visione delle immagini registrate, i poliziotti penitenziari addetti alla sala coordinamento operativo hanno rilevato, alcuni giorni addietro, una anomalia nelle condotta dell'operaio del laboratorio, il quale, al suo arrivo, ritenendo di non essere controllato poiché in assenza dei detenuti, ha riposto un paio di scarpe in un armadietto, risultato in seguito essere in uso al detenuto trentenne sampietrano. Quest'ultimo, non appena sceso presso il laboratorio, ha provveduto a prenderne immediatamente possesso, confermando un evidente accordo fra le due persone per una consegna.

Rilevando in tale condotta già gli estremi di una violazione rispetto al divieto assoluto di consegnare alle persone ristrette oggetti di qualsiasi tipo senza le previste autorizzazioni, gli operatori nei giorni successivi hanno costantemente monitorato l'attività della lavorazione, con particolare riferimento alle fasce orarie notturne, sino alla serata di ieri (giovedì 27 maggio 2021), allorquando si è replicata l'esatta dinamica osservata la settimana precedente. 

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Ipotizzando pertanto un tentativo di introdurre oggetti o sostanze non consentite, sentito telefonicamente il magistrato di turno (il sostituto procuratore Massimiliano Carducci), nell'esatto momento in cui il detenuto è entrato in possesso delle scarpe e al fine di impedire che eventuali corpi di reato potessero essere dispersi o nascosti, è scattato il dispositivo già predisposto che ha consentito, a seguito di una perquisizione degli ambienti e delle persone presenti, il rinvenimento di oltre 130 grammi di hashish, confezionati in quattro involucri nascosti in un vano ricavato all'interno di entrambe le calzature.

Il cittadino indiano è difeso dall’avvocato Giuseppe Serratì del foro di Lecce (d’ufficio). Sono tuttora in corso ulteriori attività investigative volte a definire le modalità di acquisizione della sostanza da parte della persona tratta in arresto, nonché sui collegamenti fra persone, sia all'interno del penitenziario che all'esterno. 

La direzione del penitenziario, nella persona Rita Russo, esprime "un plauso nei confronti del comandante e al personale che ha collaborato all'operazione, avendo ancora una volta dimostrato le capacità professionali della polizia penitenziaria e il valore espresso nella realizzazione di complesse attività info-investigative volte a confermare la legalità all'interno dell'istituto leccese".  

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