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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Droga nella riserva delle Cesine

VERNOLE - Durante un normale servizio di controllo del territorio all’interno della Riserva Naturale Statale “Le Cesine”, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato del posto fisso di San Cataldo (Le) in sella a due mountain bike hanno rinvenuto nella vegetazione retrodunale un involucro contenente un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti. In totale sono stati posti sotto sequestro 42 kg di marijuana suddivisi in 7 panetti per un valore al dettaglio di circa 300 mila euro. Probabilmente la droga, di provenienza albanese, era stata nascosta all’interno della Riserva naturale delle Cesine durante le scorse notti. Il sequestro conferma quindi il continuo traffico internazionale di stupefacenti tra l’Albania e le coste pugliesi effettuato dai trafficanti attraverso potenti natanti.

VERNOLE - Durante un normale servizio di controllo del territorio all’interno della Riserva Naturale Statale “Le Cesine”, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato del posto fisso di San Cataldo (Le) in sella a due mountain bike hanno rinvenuto nella vegetazione retrodunale un involucro contenente un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti. In totale sono stati posti sotto sequestro 42 kg di marijuana suddivisi in 7 panetti per un valore al dettaglio di circa 300 mila euro. Probabilmente la droga, di provenienza albanese, era stata nascosta all’interno della Riserva naturale delle Cesine durante le scorse notti. Il sequestro conferma quindi il continuo traffico internazionale di stupefacenti tra l’Albania e le coste pugliesi effettuato dai trafficanti attraverso potenti natanti.

Già nel luglio di quest’anno il posto fisso di San Cataldo aveva sequestrato un gommone provvisto di un potente motore abbandonato sulla costa dai narcotrafficanti albanesi durante una delle tante traversate verso l’Italia. Tale gommone sarà a breve acquisito dal Corpo Forestale dello Stato e sarà utilizzato dal personale del posto fisso di San Cataldo per incrementare e rendere più efficace l’attività di vigilanza nella porzione di mare prospiciente la Riserva.

Tali operazioni si inseriscono in un più ampio progetto di controllo del territorio avviato dalla scorsa primavera dall’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Martina Franca, da cui dipende il posto fisso di San Cataldo, che prevede l’intensificazione della vigilanza sulle aree naturali protette attraverso una “mobilità sostenibile” in armonia con gli ambienti naturali tutelati e realizzata con l’ausilio di pattuglie a cavallo e in bicicletta.

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