Due artigiani di Ceglie picchiati e rapinati nel loro mobilificio
CEGLIE MESSAPICA – Per i fratelli Lerna è stata più la paura del danno economico. Soprattutto per Francesco quando ha visto il volto insanguinato del fratello minore Cataldo, colpito con il calcio del fucile alla testa da uno dei due malviventi che all’ora di chiusura del laboratorio avevano fatto irruzione nel loro mobilificio. “Dateci i portafogli con il denaro e ce ne andremo”, continuavano a ripetere, sempre più nervosi, i due banditi, volti coperti da passamontagna, uno armato di pistola, l’altro di fucile.
CEGLIE MESSAPICA ? Per i fratelli Lerna è stata più la paura del danno economico. Soprattutto per Francesco quando ha visto il volto insanguinato del fratello minore Cataldo, colpito con il calcio del fucile alla testa da uno dei due malviventi che all?ora di chiusura del laboratorio avevano fatto irruzione nel loro mobilificio. ?Dateci i portafogli con il denaro e ce ne andremo?, continuavano a ripetere, sempre più nervosi, i due banditi, volti coperti da passamontagna, uno armato di pistola, l?altro di fucile.
Dopo il colpo sferrato alla testa di Cataldo (è ricoverato nell?ospedale di Francavilla Fontana, le sue condizioni non sono gravi), intuito che i due rapinatori erano determinati e sempre più nervosi, hanno consegnato loro i portafogli. In quello di Cataldo c?erano 60 euro, mentre in quello di Francesco qualcosa in più. I carabinieri non hanno ancora quantificato perché il proprietario non ricorda bene. Lo shock è stato notevole. Non è facile assorbire l?impatto psichico di trovarsi di fronte gente armata, così determinata, violenta. Preso il denaro, i rapinatori sono andati via a piedi, esattamente nello stesso modo in cui erano giunti.
Francesco, 70 anni, e Cataldo Lerna, 61 anni, sono titolari di un mobilificio situato nella zona artigianale, lungo la provinciale che conduce a Francavilla Fontana. Hanno diversi operai. Erano all?incirca le 20,30 quando l?ultimo dipendente ha lasciato il mobilificio e i fratelli Lerna si apprestavano ad abbassare le saracinesche per tornare ognuno alla propria abitazione. Era già buio. Sono sbucati come ombre, senza fare il minimo rumore, due persone. ?Avevano i volti coperti con i passamontagna?, ha raccontato al comandante della stazione carabinieri di Ceglie, maresciallo Sante Convertini, Francesco Lerna. Ma non ricordava altro.
Era stato tutto così fulmineo. Poi quel colpo sferrato col calcio del fucile alla testa del fratello, il sangue che comincia a colare, lui che tenta di soccorrerlo ma viene bloccato da una botta alla testa, sempre col calcio del fucile, che però lo colpisce di striscio e quindi non gli provoca molti danni.
Andati via i banditi, Francesco ha messo in macchina il fratello ed è corso al pronto soccorso dell?ospedale di Ceglie. Lui è stato medicato e dimesso, mentre Gaetano, le cui condizioni erano più problematiche, è stato trasferito nell?ospedale di Francavilla Fontana. Sul posto sono arrivati i carabinieri. Le indagini sono in corso. In possesso dei militari, stando alle scarne indiscrezioni trapelate, non ci sarebbe alcun elemento significativo. Stanno cercando di stabilire almeno l?inflessione dialettale. Ma anche su questo fronte c?è qualche difficoltà perché i due rapinati sono stati molto approssimativi.