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Cronaca Oria

Due colpi con la fiamma ossidrica

Due furti eseguiti con le stesse modalità in poco meno di un'ora, uno a Oria ai danni di una gioielleria (di Tommaso Di Noia) e l'altro di una tabaccheria di Cellino San Marco. In entrambi i casi i malviventi per aprire la saracinesca hanno utilizzato la fiamma ossidrica.

Due furti eseguiti con le stesse modalità in poco meno di un'ora, uno a Oria ai danni di una gioielleria (di Tommaso Di Noia) e l'altro di una tabaccheria di Cellino San Marco. In entrambi i casi i malviventi per aprire la saracinesca hanno utilizzato la fiamma ossidrica. Danni non assicurati per entrambe le vittime. Al gioielliere sono stati asportati i preziosi esposti nelle vetrine mentre al tabaccaio due cartoni di sigarette e biglietti gratta e vinci per un danno complessivo di circa seimila euro.

Nel caso di Cellino San Marco la banda è fuggita proprio sotto gli occhi della vittima, Pasquale Marino, 50 anni: “Abito di fronte l'attività commerciale (situata per altro in pieno centro, ndr) e quando ho sentito suonare le sirene dell'allarme mi sono precipitato in strada per vedere cosa stesse accadendo, ho visto gente sospetta vicino l'ingresso della tabaccheria ma quando mi sono avvicinato i ladri erano già in fuga. Soono passati proprio sotto i miei occhi, mi hanno guardato, avevano il passamontagna, sapevano che non avrei mai potuto riconoscerli, e infatti è impossibile capire chi sono”.

Nemmeno le telecamere possono fornire un grosso aiuto alle indagini. “Certo è che se non me ne fossi accorto avrebbero portato via molta più merce, il mio arrivo molto probabilmente li ha spiazzati, hanno lasciato una cesta vuota vicino al bancone che con tutta probabilità doveva essere riempita di pacchetti di sigarette”. Il colpo da quanto testimonino i fotogrammi delle telecamere presenti sull'ingresso è stato eseguito in pochissimi minuti. La tabaccheria è collegata con un istituto di vigilanza privato ma a nulla è servito il tempestivo intervento delle guardie giurate e dei carabinieri allertati sia dall'entrata in funzione del sistema di allarme che dalla stessa vittima.

“Il danno non è assicurato, purtroppo non posso fare altro che continuare a lavorare, sperando di non finire più nel mirino di questa gente. Ho installato il sistema di allarme e le telecamere proprio per evitare furti ma a quanto pare queste precauzioni servono a ben poco, a questo punto non saprei proprio più cosa fare”.

Per il gioielliere di Oria, Tommaso Di Noia, invece si tratta del secondo colpo simile in meno di sei mesi. All'alba del 4 dicembre scorso il suo laboratorio orafo adiacente il negozio di preziosi fu visitato da una “banda del buco” che portò via un borsone contenente sei orologi e gioielli di vario genere. La notte scorsa, invece, è stato preso di mira dalla “banda della fiamma ossidrica”. Il colpo da quanto è stato accertato è stato messo a segno poco meno di un'ora prima di quello ai danni della tabaccheria di Cellino. I malviventi però sono riusciti a mettere le mani solo sui gioielli esposti nelle vetrine. Nel negozio non sono entrati. Il danno subito da Di Noia non è stato ancora quantificato. Il negozio non è dotato né di telecamere né di sistema di allarme, in mano agli investigatori, quindi, ci sono pochissimi elementi.

 

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