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Cronaca

E il Comune cerca una tv per le riprese del Consiglio: 26mila euro per un anno

Secondo tentativo per la ricerca di una tv a cui affidare le riprese del Consiglio comunale di Brindisi, dopo il nulla di fatto della scorsa primavera: sono disponibili quasi 26mila euro per un anno, a patto che l'emittente dedichi anche tre ore al mese a tutti i componenti delle Assise, in maniera paritaria, per garantire una informazione pluralista, da sinistra a destra

BRINDISI -  Secondo tentativo per la ricerca di una tv a cui affidare le riprese del Consiglio comunale di Brindisi, dopo il nulla di fatto della scorsa primavera: sono disponibili quasi 26mila euro per un anno, a patto che l’emittente dedichi anche tre ore al mese a tutti i componenti delle Assise, in maniera paritaria, per garantire una informazione pluralista, da sinistra a destra, passando per il centro. 

Il Comune ci riprova oggi con un bando tutto nuovo, limitato nella parte dei requisiti previsti per la partecipazione di imprese e società, ma “vuoto” nella casella riservata alla scadenza del termine utile per la presentazione delle offerte: è stata indicata solo l’ora, le 13, non il giorno, il mese e l’anno. Tutto, al momento, sconosciuto, per cui non è dato sapere quanto tempo c’è per consegnare la domanda con annessa documentazione. Una svista, un mero errore, da superare, su segnalazione di qualcuno. Basta leggere il testo del bando per notare quel difetto che, in ogni caso, non ha conseguenze sulla volontà espressa dall’Amministrazione rimasta praticamente senza voce nel momento in cui è stata costretta a prendere atto dell’impossibilità di affidare “l’attività informativa istituzionale”.

Il precedente, infatti, è stato ricordato nella nuova determina firmata dal dirigente del settore Consiglio comunale, Costantino Del Citerna, richiamando la motivazione con cui la gara indetta a dicembre 2014 venne “dichiarata non finalizzabile”: “le società partecipanti non risultavano idonee”.

Ai nastri di partenza c’erano la tarantina Studio 100 che si presentò da sola e la coppia composta dall’ostunese Trcb con la brindisina PugliaTv. Nel primo caso, per la società Jet srl che ha sede a Statte e che è proprietaria dell’emittente Studio 100, lo stop all’affidamento delle attività di comunicazioni scaturì da una sentenza passata in giudicato, non comunicata in sede di gara, mentre per la società Tele Radio Centro Broadcasting (Trcb), mandante dell’Ati, emersero irregolarità fiscali dalle certificazioni rilasciate dall’Agenzia delle entrate.

Adesso si riparte con il bando, con una precisazione: “per garantire una maggiore partecipazione alla gara, si rende necessario ridurre la misura dei requisiti, con particolare riferimento al volume d’affari conseguito negli ultimi tre esercizi nonché all’esperienza maturata”. Almeno così sperano a Palazzo di città, dove sono stati già impegnati i fondi – propri – utili a coprire la spesa per lo svolgimento del servizio, per la durata di un anno, pari a 25.880 euro.

A pena di esclusione, sono richiesti l’iscrizione nel registro della Camera di Commercio, un volume di affari conseguito complessivamente negli ultimi tre esercizi “almeno pari all’importo posto a base della gara” e “aver svolto per almeno sei mesi”, sempre negli anni 2012,2013 e 2014, “il servizio oggetto della gara per almeno un’Amministrazione pubblica”.

Che tipo di servizio chiede il Comune? Informazione al cento per cento  “in modo tale da favorire la conoscenza diffusa delle attività proprie del Comune di Brindisi e facilitare l’accesso ai servizi pubblici, promuovendone la conoscenza, illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni normative al fine di facilitarne l’applicazione e, infine, promuovere conoscenze allargate e approfondite sui temi di rilevante interesse pubblico”.

Cosa dovrà, allora, garantire la tv? Innanzitutto le riprese del Consiglio comunale e per “ogni seduta” è chiesto “uno spazio informativo preventivo della durata di un’ora, per la illustrazione da parte dell’Amministrazione, degli argomenti iscritti all’ordine del giorno” a cui dovrà seguire la “trasmissione integrale in diretta oppure in differita dei lavori di ogni seduta” delle Assise; poi uno “spazio riservato ai singoli consiglieri sull’operato politico-amministrativo dell’Ente della durata di tre ore mensili, calibrate nell’arco di un anno solare, per garantire paritariamente l’accesso di tutti”. Non solo. L’Ente chiede anche “una sintesi di venti minuti di ogni singola seduta del Consiglio comunale dei ragazzi” e ancora “uno spazio mensile di un’ora in cui l’Amministrazione illustra l’esistenza e le modalità di fruizione dei servizi pubblici”.

Tutto necessario per colmare il “silenzio” degli ultimi mesi e per coprire i prossimi 12. Quando lo scontro politico - già da tempo in atto al Comune -  raggiungerà l’intensità tipica del periodo elettorale. Perché è chiaro che già adesso tutto ha una colorazione tale da conquistare il consenso di chi è a casa.

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