Ecco la sequenza dei fotogrammi della rapina alla gioielleria Renna-Petrera
BRINDISI – Sarà interrogato nelle prossime ore dal gip, Fatjon Budani, 20 anni, albanese, arrestato ieri sera dai poliziotti della Squadra mobile che lo cercavano per notificargli un provvedimento di cattura per la rapina commessa la mattina del 10 gennaio nella gioielleria Renna-Petrera al quartiere Commenda di Brindisi, il bottino fu di 100mila euro. Budani è indagato anche per altri due colpi messi a segno nel Tarantino, con complici di Brindisi, uno dei quali è stato stato arrestato a dicembre sempre dai poliziotti dell’Antirapina della Mobile.
BRINDISI – Sarà interrogato nelle prossime ore dal gip, Fatjon Budani, 20 anni, albanese, arrestato ieri sera dai poliziotti della Squadra mobile che lo cercavano per notificargli un provvedimento di cattura per la rapina commessa la mattina del 10 gennaio nella gioielleria Renna-Petrera al quartiere Commenda di Brindisi, il bottino fu di 100mila euro. Budani è indagato anche per altri due colpi messi a segno nel Tarantino, con complici di Brindisi, uno dei quali è stato stato arrestato a dicembre sempre dai poliziotti dell’Antirapina della Mobile.
Budani è difeso dall’avvocato Cesare Pronat. Il giovane è stato rintracciato dai poliziotti a Cellino San Marco, a bordo di una Alfa Romeo 159 rubata a Lecce. E’ stato intercettato in un autolavaggio in via San Pietro, e catturato dopo un tentativo di fuga. Era disarmato. Il 28 gennaio gli uomini del vicequestore Francesco Barnaba avevano preso il complice, Damiano Licciulli di 30 anni. Il giovane albanese era l’unico del gruppo di malviventi che aveva messo a segno rapine tra Brindisi, Lecce e Taranto. Sempre in gioiellerie. Operavano a volto scoperto, incuranti delle riprese delle telecamere. I suoi complici (cambiavano in ogni rapina, l’unico fisso era lui) via via erano stati arrestati. Mentre Budani sino a ieri sera era riuscito a farla franca.
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