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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza ludopatia, Sert: "I brindisini fra i più colpiti da questa malattia"

"Non sperate di cambiare la vostra vita cercando una vincita al gioco" - a lanciare quest'appello è la dottoressa Daniela Lorusso, responsabile Sert Brindisi. A pochi giorni dalla notizia della vincita milionaria registrata a Brindisi (sono stati vinti 5 milioni di euro grazie ad un tagliando gratta e vinci), sale la preoccupazione per quello che questa vincita può generare

BRINDISI - “Non sperate di cambiare la vostra vita cercando una vincita al gioco” - a lanciare quest’appello è la dottoressa Daniela Lorusso, responsabile Sert Brindisi.

A pochi giorni dalla notizia della vincita milionaria registrata a Brindisi (sono stati vinti 5 milioni di euro grazie ad un tagliando gratta e vinci “Maxi miliardario”, ndr), sale la preoccupazione per quello che questa vincita può generare, ovverosia un aumento esponenziale dei giocatori che, trascinati da questa somma a nove zeri, cercheranno di emulare il vincitore cadendo nella facile trappola di questa malattia.

“Brindisi è una delle città più colpite da questo problema, in Puglia è ai primi posti e tenendo conto che quest’ultima si colloca tra le regione che registrano il più alto numero di affetti da questa patologia, la nostra città, purtroppo, occupa i primi posti in ambito nazionale - continua la dottoressa Lorusso - essendo una patologia “nuova”, vale a dire che da poco è stata inserita nei Lea (i livelli essenziali di assistenza che indicano l’insieme di entrata del sert brindisi-2tutte le prestazioni, servizi e attività che i cittadini hanno diritto a ottenere dal Servizio sanitario nazionale) non si hanno dati precisi, non esistendo allo stato attuale una rilevazione sistematica dei pazienti in trattamento nei Servizi per le dipendenze, non abbiamo dati, statistiche da confrontare con gli anni passati. Dal punto di vista della mia esperienza lavorativa posso dire che in città negli ultimi anni l’aumento di persone che hanno manifestato questa patologia è preoccupante, ripeto non ho numeri alla mano, ma posso dire con certezza che questo problema ha un’incidenza preoccupante sul nostro territorio”.

Il gioco d’azzardo patologico, altrimenti detto Gap o azzardopatia o, impropriamente, ludopatia è diventato negli ultimi anni un problema che ha occupato le pagine di quotidiani sfociando talvolta nella cronaca nera (moltissimi i casi di rapine e furti per poter placare la sete di gioco), complice la crisi economica che ha spinto e spinge sempre più persone, con problemi economici alle spalle, a cercare con il gioco, con la vincita facile, una facile risoluzione e lo spuntare, in tutte le città italiane, di innumerevoli centri scommesse, sale da gioco. Le famigerate macchinette del poker sono diventate ormai un oggetto d’arredo in qualunque attività di qualunque centro abitato, sia essa un bar o un tabacchino e la presenza di giocatori ad ogni ora del giorno è diventata talmente usuale da non catturare più la nostra attenzione. Ci stiamo abituando all’idea del gioco come normalità, l’assuefazione al gioco ed ai giocatori d’azzardo è ormai inevitabile.

“Il dramma - spiega a BrindisiReport.it la responsabile Sert Brindisi - è che la fetta più grande di persone colpite da questa patologia è anonima, sommersa, sono persone che giocano online, da casa, in perfetto anonimato, e quindi per il Dipartimento delle dipendenze, per il Ministero della salute, sono invisibili e sono la fetta più grande, questo fa immaginare le proporzioni più che preoccupanti del problema”.

C’è una cura per questa patologia, chi cade nel vortice del gioco d’azzardo può risollevarsi?

La risposta della dottoressa non si fa attendere: “Certo che c’è una cura, naturalmente avendo la patologia un tratto principale di dipendenza psicologica, il trattamento prevede un percorso psicoterapeutico, con l’eventuale somministrazione farmaceutica se si dovessero manifestare stati come l’ansia, la depressione. Uscire dalla dipendenza non è facile, ma sicuramente non è impossibile”.

A Brindisi oltre al Sert, che prende in cura le persone affette da questa patologia seguendo un protocollo Asl, sono nati negli anni dei gruppi anonimi di auto aiuto in cui sono gli stessi pazienti a riunirsi per trovare una soluzione, un aiuto nel prossimo.

“Spero che questa vincita non si trasformi in un incubo per il vincitore (una somma così elevata non è gestibile da chi, un’ora prima, un giorno prima, non ha mai avuto a che fare con cifre simili) e che non invogli al gioco altre persone - conclude la dottoressa Lorusso - lei prima mi chiedeva un identikit del giocatore affetto da ludopatia, io le dico che non esiste un identikit, questa malattia può attaccare lei che ha 30 anni, un ragazzino di 16 come una nonna di 80 anni, la speranza in una vincita che possa cambiare la vita non preclude nessuno, soprattutto in questi tempi di crisi”.

Intanto lunedì 8 giugno presso l’aula magna del liceo scientifico “Fermi-Monticelli” sarà presentato un cortometraggio, realizzato dagli studenti del liceo, che tratta proprio di dipendenze da gioco e che, pochi giorni fa, ha ricevuto, a Roma, il premio come vincitore del concorso nazionale “attenti al corto”. “Dependence - it’s just one click”, questo il nome dell’opera, ha sbaragliato la concorrenza di 150 opere provenienti da altrettante scuole secondarie.

In basso, gli alunni dell'istituto Fermi-Monticelli che hanno lavorato al cortometraggio sulla ludopatia

Gli alunni dell'istituto Fermi-Monticelli che hanno lavorato al cortometraggio sulla ludopatia-2

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