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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Emofiliaco finisce al Pronto soccorso, ma non c'è il farmaco per curarlo

Il giovanissimo paziente è un 16enne di Brindisi. La prima dose del farmaco è stata procurata dalla famiglia

BRINDISI – Un 16enne affetto da emofilia “A grave”,  si sloga una caviglia, finisce al Pronto soccorso con un’ematoma al piede, gli viene assegnato un codice verde ma in ospedale non c’è il farmaco Fattore VIII, essenziale per la coagulazione del sangue. Farmaco che poi è stato fornito dalla famiglia del ragazzo. È quanto accaduto nel pomeriggio di oggi (domenica 1 aprile) all’ospedale Perrino di Brindisi. Protagonista di questa disavventura una famiglia che da 5 anni è tornata a vivere a Brindisi dopo una permanenza a Torino.

Una storia che ha quasi dell’incredibile, un incubo per la mamma del ragazzo che ha dovuto cercare il farmaco per aiutare il figlio.  “Mio figlio è arrivato in ospedale alle 17, si era slogato una caviglia che ha provocato un’emorragia. Nonostante la patologia di cui soffre, gli hanno assegnato un codice verde e lo hanno assegnato a Ematologia. Da lì però lo hanno rispedito al Pronto soccorso spiegando che il problema non poteva essere risolto in quel reparto, "non essendo un ricoverato”, ha raccontato la donna raggiunta telefonicamente da BrindisiReport.

Una volta tornati al Pronto soccorso è stato appurato che non c'era Fattore VIII a disposizione in ospedale. “Mio figlio non poteva essere curato, non avevano quel farmaco, lo hanno cercato ovunque ma il primo esito è stato negativo. Si tratta di un medicinale che a me viene fornito da una farmacia di Brindisi, ma stasera era impossibile trovarlo. Ed io ne ero sprovvista. Solo in tarda serata sono riuscita a recuperarlo attraverso mio zio che ha lo stesso problema di mio figlio”.

Del fatto sono stati informati anche i carabinieri che si sono interessati al caso. “Non è stato facile convincere i medici a somministrare un farmaco che era stato portato dall’esterno, ma purtroppo non c’erano altre soluzioni. Il Fattore VIII è stato somministrato dopo oltre cinque ore dall’arrivo in ospedale e solo perché lo avevo procurato io. Mi chiedo: se l’emorragia si fosse presentata in qualche altra parte del corpo come sarebbe andata a finire?”.

La famiglia sta valutando la possibilità di presentare un esposto sull'accaduta alla procura, e per conoscenza alla stessa Asl di Brindisi, perchè si accerti come mai non fosse a disposizione dei medici del pronto soccorso un farmaco necessario per affrontare emergenze come quella di questa sera. Il Fattore VIII è stato poi inviato a Brindisi dall'ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana, per proseguire la terapia avviata con le dosi recuperate in famiglia dalla madre del giovanissimo paziente.

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