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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Energeko, l'amministratore spara a zero su tutti: Galati verso le dimissioni

“Carenza di capacità professionale, peccato originale. Rete vischiosa di rapporti interni ed esterni al Comune”. Personale sul piede di guerra

BRINDISI – “Nessuno dei 15 dipendenti ha superato un concorso o almeno una selezione pubblica, essendo legati da vincoli di parentela o sodalità a personaggi politici del tempo, alcuni dei quali ancora direttamente o indirettamente attivi”.

Il caso

Il logo di EnergekoTsunami pre natalizio all’interno della società Energeko di Brindisi, per effetto dell’onda lunga di una relazione scritta dall’amministratore unico Antonio Galati. Uno scritto che, probabilmente, avrebbe dovuto restare “segreto” o, quanto meno, noto unicamente alla nuova Amministrazione, essendo stato protocollato dopo le elezioni, il 24 luglio, quando l'incarico di Galati (di nomina commissariale) era già scaduto. L'ingegnere dopo aver consegnato la relazione ha comunque accettato la proroga di un anno dell’incarico, senza fare alcun riferimento a quello scritto. Per quale motivo ha preferito la strada del silenzio?  Aveva forse dimenticato quella relazione? O forse pensava che non diventasse di  dominio pubblico? Si sbagliava, complice la curiosità politica di alcuni esponenti delle forze di opposizione, la sua relazione è stata resa nota. In primis da Claudio Niccoli di Idea.

Fatto sta che lo stesso Galati, in mattinata, ha chiamato a raccolta i dipendenti per spiegare le ragioni e il contenuto della relazione, scontrandosi con la rabbia degli stessi. Si sarebbe scusato  con gli impiegati che nel corso degli anni hanno lavorato, rinunciando anche - in alcune occasioni - a parte dello stipendio di fronte a carenze di liquidità. Nessuna offesa rivolta a nessuno, avrebbe precisato. L'intenzione sarebbe stata non già distruttiva, ma costruttiva allo scopo di chiedere al Comune altre figure professionali e nuovi affidamenti.

Le dimissioni annunciate

 Il personale però resta sul piede di guerra, stando a quanto riferiscono le organizzazioni sindacali. Si attendono iniziative dei rappresentanti delle sigle, alcune delle quali già in rotta di collisione con la gestione Galati avendo sollevato, nei mesi scorsi, l'assenza di comunicazione interna e diverse problematiche relative  all'organizzazione del personale, allo svolgimento dei servizi delegati alla società dal Comune, in qualità di socio unico, e ai rapporti con i fornitori, alcuni di quali nel frattempo hanno adito le vie legali per ottenere il pagamento di fatture emesse. Non è mistero, infatti, che alla società siano stati notificati decreti ingiuntivi. L'ultimo dei quali richiesto da un avvocato che si occupava di recupero crediti per la stessa Energeko. 

Da ambienti sindacali si apprende, inoltre, che con riferimento al mese di dicembre al personale sarebbe stato riconosciuto un acconto sullo stipendio, così come avvenuto a novembre. Il che confermerebbe difficoltà di liquidità.

L’amministratore, dal canto suo, avrebbe anticipato la volontà di rassegnare le dimissioni dall’incarico ereditato dalla gestione commissariale guidata da Santi Giuffrè, poi confermato dal sindaco Riccardo Rossi, con proroga della durata di un anno.  Il telefonino di Galati, intanto, squilla a vuoto. Impossibile, quindi, al momento, avere dichiarazioni.

La relazione

Quel che Galati pensava l’ha scritto in sette pagine: “Relazione di sintesi dell’amministratore”. Il paragrafo che ha avuto effetto dirompente è quello relativo al personale, del quale l’ingegnere ha scritto dopo aver fatto riferimento alla storia delle municipalizzate. “Energeko – si legge – è nata 18 anni fa in un contesto legislativo che, al pari delle altre circa 5mila consorelle, consentiva all’Amministrazione comunale dell’epoca di disegnarne una triplice mission: fornire poltrone retribuite al sottogoverno della politica locale e/o ai portatori voti, assegnare appalti senza gara nello svolgimento di compiti istituzionalmente demandanti al soggetto pubblico e, per quanto attiene, al tema specifico del paragrafo, assumere personale senza concorso”.

Il personale

antonio galati energeko-2“Le conseguenze sono facilmente intuibili: su quattro impiegate d’ordine, quattro elettricisti, tre termotecnici e tre cosiddetti verificatori e un’addetta alle pulizie part time per due ore alla settimana, peraltro a libro matricola-sic”, ha scritto Galati. “Si contano al massimo due elettricisti e un termotecnico di adeguata capacità professionale e quindi portatori di valore aggiunto positivo alle attività societarie”.

Galati è andato avanti: “Le carenze di capacità professionale non sono però l’unica conseguenza del peccato originale della società; in un periodo di tempo significativamente lungo, quadi due decenni, in cui si sono avvicendanti sindaci, commissari prefettizi, assessori, consiglieri, dirigenti, funzionari comunali e amministratori della società, il personale non ha invece avuto ricambi significativi, nemmeno di ruolo, costituendo così un ulteriore deficit per il consolidarsi di una rete vischiosa di rapporti interni ed esterni all’Amministrazione comunale e alla società”.

La riorganizzazione delle partecipate

 Nella relazione ha anche sottolineato la mancanza di un “chiaro indirizzo amministrativo di respiro quinquennale” e ha suggerito ipotesi di riorganizzazione delle partecipate, confidando nell’operatività dal primo gennaio 2019: “scorporo da Multiservizi dell’attività di gestione dei parcheggi e attribuzione alla Stp, in un’ottica di Pums (piano urbano della mobilità) integrato; riconfigurazione della Multiservizi come organo operativo di pronto intervento per il decoro urbano e fornitore di servizi di staff; riforma del regime di verifica degli impianti termici con eventuale scorporo da Energeko e integrazione con analoghe attività in capo alla Provincia (Santa Teresa). E infine riorganizzazione di Energeko e implementazione della mission della società coerentemente con il nuovo statuto, cioè come organo operativo avanzato negli ambiti della tutela ambientale, dell’efficientamento energetico e dello sviluppo della qualità urbana 4.0, produttore e fornitore di energia da fonti rinnovabili e assimilate, gestione delle forniture e dei consumi energetici e gestore dell’impiantistica del trattamento dei rifiuti in regime di economia circolare”.

Il Comune

Non ci sono reazioni da Palazzo di città. Per lo meno ufficiali. Ufficiosamente, c’è chi sostiene che sia in corso una riunione della Giunta per decidere il da farsi. L’assessore al Bilancio, Cristiano D’Errico, sarebbe stato già messo al corrente della situazione essendo anche il titolare della delega alla Partecipate. Sembra che D’Errico avesse già iniziato una verifica sulla gestione della società nell'ultimo periodo, partendo da rimostranze dei sindacati.

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