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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Energeko, scoperte perdite per 180mila euro: fusione con Multiservizi

Incorporazione necessaria stando al decreto Madia. Alla nuova società potrebbe essere affidata la gestione rifiuti

BRINDISI – I sintomi per più di qualcuno c’erano da mesi, ma solo ora è stato “certificato” lo stato di salute precario della società Energeko, partecipata del Comune di Brindisi: chiuderà in perdita, quasi meno 180mila euro contabilizzati alla fine dello scorso mese di settembre. Sofferenza che l’Ente dovrà affrontare prima di varare la fusione per incorporazione nella Multiservizi, strada imposta dal decreto Madia in relazione al fatturato.

Il logo di Energeko

La scoperta delle perdite

Come sia stato possibile che per Energeko, nata nel 2000, con 16 dipendenti ad oggi, sia stata invertita la rotta della navigazione, resta da chiarire. Perché la partecipata ha sempre chiuso in positivo negli ultimi anni, mai costituendo un problema per il Comune a differenza della Multiservizi, tenuta a battesimo nel 1999 arrivata a 179 dipendenti nel tempo, per la quale l’Amministrazione è stata costretta a intervenire negli ultimi sette anni per ripianare perdite consistenti. Situazioni capovolte, quindi. Conti che hanno preso direzioni diverse e opposte negli ultimi 18 mesi, da quando cioè sono state definite le nomine degli amministratori unici durante il periodo della gestione commissariale.

Energeko, infatti, è arrivata a meno 179.949,39 euro dopo gli utili pari a 9.478 euro nel 2017, 7.114 nel 2016, 7.252 nel 2015, 15.072 nel 2014 e 15.881 nel 2013. Multiservizi, al contrario, può contare su un utile provvisorio – sempre al 30 settembre 2018 – pari a 297.265 euro, dopo anni in perdita. Nel 2013 meno un milione e 153mila euro, nel 2014 meno un milione 133.219, nel 2015 meno 976.580 e nel 2016 meno 804.486. Lo scorso anno il primo risultato positivo: più 32.601 euro.

Gli amministratori

antonio galati energeko-2Sia Antonio Galati (nella foto al lato), per Energeko, che Giovanni Palasciano, per Multiservizi, sono nomi che il sindaco Riccardo Rossi ha ereditato da Santi Giuffrè: scelti, all’epoca, all’esito di una selezione per curricula seguita da colloqui. Se Palasciano è riuscito a correggere la rotta della Multiservizi, salvandola la partecipata dalle “secche” non altrettanto può dirsi di Galati, stando agli atti che l’assessore al Bilancio, Cristiano D’Errico, presenterà in Consiglio comunale in occasione dell’ultima seduta delle Assise, in programma il 28 dicembre.

In quella sede, come risulta dall’ordine del giorno notificato oggi ai consiglieri, D’Errico farà il punto delle società partecipate e snocciolerà i numeri di bilanci, al momento disponibili. Sembra che il titolare della delega abbia chiesto verifiche su alcune voci di costi e su una serie di lavori eseguiti dalla Energeko nel periodo della gestione Galati.

Le dimissioni

L’ingegnere, come si ricorderà, ha rassegnato le dimissioni lo scorso 11 dicembre, rimasto a quanto pare “vittima” del fuoco che lui stesso aveva appiccato consegnando una relazione sullo stato della società e del personale, la scorsa estate, subito dopo l’insediamento di Rossi. In quella nota sparò a zero su tutti: sui dipendenti e sullo stesso Comune, i primi legati da rapporti di parentela con i politici, l’Ente non ancora in grado di ridefinire il contratto di servizio.

A scaldare ancor di più gli animi a Palazzo di città, c’è stata poi la storia delle luminarie per il Natale nel momento in cui sindaco e assessori si sono resi conti che quelle montate su richiesta della Energeko non erano corrispondenti agli addobbi previsti nel capitolato. Attività di ordinaria amministrazione, diventata un “caso”. Con contestazione immediata alla partecipata. E richiesta di spiegazioni.

Galati, intanto, ha fatto recapitare a Palazzo di città il rendiconto sul piano di razionalizzazione della Energeko, su espressa richiesta del dirigente Angelo Roma. A Palazzo di città quei numeri sono arrivati proprio mentre sembrava certo la società potesse occuparsi della gestione dei rifiuti, nell’ottica della gestione in autonomia dai comuni che fanno parte dell’Aro. L’idea, più volte espressa pubblicamente dal sindaco, era legata all’internalizzazione del servizio. Cosa succederà adesso?

MULTISERVIZI SEDE-2

La fusione

Il decreto Madia impone l’obbligo di rivedere le sorti della Energeko perché la partecipata non raggiunge il fatturato medio indicato come limite per la sopravvivenza: la razionalizzazione è imposta per le società che non abbiano conseguito nel triennio precedente un milione di euro. Impossibile pensare al raggiungimento strada facendo con un finanziamento da parte dell’Ente, essendoci una perdita di quelle dimensioni.

Giovanni Palasciano(1)-2Utile, a questo punto, sarebbe la fusione per incorporazione nella Multiservizi da portare a termine entro il 31 dicembre 2019. Si tratta di fasi che richiedono l’operatività dei vertici aziendali, essendosi dimesso Galati, il Comune nominerà per Energeko un commissario da scegliere tra i dirigenti di Palazzo di città, per il lavoro da svolgere assieme a Palasciano (foto accanto).

Quest’ultimo è riuscito a ridurre  i costi del personale di 520mila euro, eliminando straordinari, premi di produzione e altri extra.   

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