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Cronaca San Michele Salentino

Enfiteusi: "Ingiusti i canoni su abitazioni, porteremo il caso in Procura"

Presa di posizione del Comune sulle ingenti somme richieste dagli eredi dei Dentice di Frasso ai cittadini di San Michele

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’amministrazione comunale di San Michele Salentino sulla vicenda riguardante l’enfiteusi.

L'invio delle raccomandate da parte degli eredi dei Dentice di Frasso ai nostri concittadini, con i quali si chiedono ingenti somme per canoni enfiteutici su abitazioni, non lascia insensibile questa Amministrazione, che intende reagire con forza a questa palese ingiustizia.

Giova ricordare agli eredi del principe che, quando furono concesse queste terre in enfiteusi, le stesse erano per lo più incolte o di scarso reddito ma i nostri concittadini, per riconoscenza verso coloro che ritenevano dei benefattori, intitolarono loro, anche, una strada del paese. Questo sentimento di riconoscenza è stato tradito con le recenti raccomandate con le quali vengono chiesti canoni enfiteutici, si badi bene, non sui terreni incolti avuti in enfiteusi, ma sulle case che i cittadini hanno costruito con enormi sacrifici personali.

Un affare di milioni di euro su cui, questa Amministrazione, vuole fare chiarezza rivolgendosi, in primo luogo, alla Procura per capire la sussistenza o meno di fattispecie costituenti reato e chiedendo ai competenti uffici finanziari se il tutto è stato debitamente e completamente dichiarato al momento dell'apertura della successione.

Comunque i cittadini devono stare tranquilli perché i Dentice di Frasso devono dimostrare il loro diritto, devono inoltre quantificare il canone ed ove riuscissero a dimostrare tutto ciò devono comunque restituire il valore relativo alle migliorie, tenuto conto che in origine era un terreno agricolo.

In tutto questo si dimentica l'istituto dell'usucapione che contrariamente a quanto si vuol far credere, la Cassazione lo ha riconosciuto per quanto riguarda i fabbricati, ove si verifica una inversione palese del possesso, una trasformazione, cioè  tale che non possa essere inquadrata come miglioria. Il fatto di edificare, afferma la giurisprudenza, “costituisce esercizio di una facoltà inerente al diritto di proprietà, con l`effetto che essa manifesta anche verso l`esterno mediante una condotta riconoscibile da  parte di tutti e quindi anche dal proprietario”.

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