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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Mesagne

Collegato ai capi della Nuova Scu l'albanese catturato dalla Finanza

MESAGNE – L’albanese catturato nella notte tra l’1 e il 2 settembre dalla Guardia di Finanza era rientrato in Italia e a Mesagne da qualche tempo, imbottito di documenti falsi perché sapeva di essere ricercato non solo dalla magistratura brindisina, ma anche dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari. Ed era tornato nello stesso ambiente investito il 18 luglio del 2002 dall’operazione Omnia contro la Nuova Sacra Corona Unita ed i suoi capi: Massimo Pasimeni, Giuseppe e Carlo Gagliardi, Francesco Campana, i primi due detenuti da anni, gli altri rintracciati e catturati dai carabinieri rispettivamente a Monfalcone e a Desenzano del Garda.

MESAGNE – L’albanese catturato nella notte tra l’1 e il 2 settembre dalla Guardia di Finanza era rientrato in Italia e a Mesagne da qualche tempo, imbottito di documenti falsi perché sapeva di essere ricercato non solo dalla magistratura brindisina, ma anche dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari. Ed era tornato nello stesso ambiente investito il 18 luglio del 2002 dall’operazione Omnia contro la Nuova Sacra Corona Unita ed i suoi capi: Massimo Pasimeni, Giuseppe e Carlo Gagliardi, Francesco Campana, i primi due detenuti da anni, gli altri rintracciati e catturati dai carabinieri rispettivamente a Monfalcone e a Desenzano del Garda. Luan Cela, 30 anni, albanese, era collegato – secondo gli investigatori dell’Arma e i pm antimafia della Dda di Lecce – proprio a Campana, attualmente latitante e ricercato assieme al fratello Sandro.

Cela è ritenuto un uomo del traffico di droga e clandestini tra le due sponde del Canale d’Otranto. E non a torto, dato che nella sua abitazione alla periferia di Mesagne, non molto distante dalla superstrada Brindisi-Taranto, il personale del Nucleo di polizia tributaria ha trovato anche 40 grammi di cocaina e attrezzature per il taglio e la misurazione della droga. Oltre a ciò, due partenti e un passaporto con dati identificati falsi. Come il documento mostrato agli uomini del maggiore Gabriele Sebaste quando lo hanno fermato a tarda ora, nei pressi di casa mentre era in auto con altri soggetti.

Gli investigatori della Guardia di Finanza avevano acquisito recentemente la notizia della presenza di Luan Cela a Mesagne. Il tempo necessario per individuarlo, poi è stato predisposto il servizio per catturarlo. Il punto in cui la vettura è stata fermata era circondato dai militari. L’albanese ha solo tentato vanamente di ingannarli esibendo il documento falso, uno di quelli che ha usato per muoversi nuovamente in Italia per i suoi traffici.

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