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Cronaca

'Erba' dall'Albania a Brindisi: pene fino a 9 anni

BRINDISI - Sette condanne a pene comprese tra i 4 e i 9 anni, due assoluzioni. Si è concluso oggi il processo in cui era coinvolto un gruppo di spacciatori che si occupavano del trasporto e dello smistamento di grosse partite di droga in Italia. La marijuana che proveniva dall’Albania, veniva condotta a Cerano, anche in quantitativi ingenti.

BRINDISI - Sette condanne a pene comprese tra i 4 e i 9 anni, due assoluzioni. Si è concluso oggi il processo in cui era coinvolto un gruppo di spacciatori che si occupavano del trasporto e dello smistamento di grosse partite di droga in Italia. La marijuana che proveniva dall’Albania, veniva condotta a Cerano, anche in quantitativi ingenti. E poi venduta a prezzi stracciati. I fatti risalgono al 2006, le misure cautelari eseguite dalla Squadra Mobile di Brindisi al 2009. Fu un’inchiesta coordinata dal pm Milto Stefano De Nozza che oggi in aula ha formulato le richieste di pena al termine della requisitoria. Il giudice Giuseppe Biondi ha letto il dispositivo nel tardo pomeriggio.

Spaccio, al minuto. Spaccio in terra di Brindisi. La mole di intercettazioni telefoniche a fondamento dell’inchiesta è imponente, sono numerosissime il linguaggio come sempre è criptico. Ci sono stati però i riscontri. Il maxi sequestro di “erba” a Cerano. E poi i sequestri, anche di danaro, a carico degli imputati. Ascoltate, le persone coinvolte, hanno cercato di giustificarsi facendo intendere che di tutt’altro si occupavano, fuorché del business dello stupefacente.

“Se le stesse persone che vengono rintracciate dalla polizia giudiziaria con droga e denaro, poi utilizzano un lessico criptico” allora la prova è pressoché certa ha sostenuto il pm De Nozza. Ha condiviso il giudice che dopo tre ore di camera di consiglio ha reso noto il suo verdetto: l’unico italiano imputato Adriano Ciampa, è stato assolto. Gli altri sono stati ritenuti responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente: 4 anni il minimo della pena inflitta, nove per i due albanesi il cui ruolo è ritenuto di maggior rilievo.

Il territorio brindisino beneficiava, almeno per gli appassionati del genere ‘stupefacente’, della loro attività di diffusione della droga. A fiumi veniva acquistata dai contadini del Paese delle Aquile e finiva in Puglia. Forse anche in altre parti d’Italia. Il sistemino, partendo dalle coste a sud del capoluogo, è stato presto scoperto. E il giochino si è rotto. Niente più affari, e ora anche una pioggia d’anni di prigione.

 

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