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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Francavilla Fontana

"Erba", "fumo" e "bamba": come i carabinieri hanno scoperto il bazar della droga

I dettagli dell'indagine che ha portato a dieci arresti: indagati criptici e sintetici al telefono, espliciti in altre occasioni. La cocaina veniva chiamata anche "batistuta". Ci sono minorenni tra gli assuntori

FRANCAVILLA FONTANA - Criptici, sintetici, dritti al punto nelle conversazioni telefoniche. O almeno, nelle loro intenzioni. Fin troppo espliciti in altre occasioni. E così l'hashish era il "fumo", la marijuana "erba" e la cocaina "bamba". Ma alcune volte usavano la fantasia: la "bianca" (come droga più "forte"), per esempio, era definita "batistuta", in onore del mitico bomber argentino che ha entusiasmato i tifosi calcistici della serie A tra gli anni Novanta e gli inizi di quelli Duemila. Scorrendo le 201 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip del Tribunale di Lecce Silvia Saracino - ordinanza che ha come conseguenza i dieci arresti di oggi (venerdì 26 maggio 2023) - sorprende in molte occasioni il linguaggio diretto usato dagli indagati (complessivamente se ne contano 17, più un minorenne all'epoca dei fatti). E colpisce anche la giovanissima età degli acquirenti. Ovviamente, l'indagine è incentrata su un presunto traffico di droga basato a Francavilla Fontana e, marginalmente, a Oria. L'indagine cristallizza i giri dello stupefacente a cavallo tra il 2019 e il 2020, ma riguarda anche episodi precedenti. E' stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Francavilla - diretta dal comandante Alessandro Genovese -, coordinati dalla pm della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Lecce, Carmen Ruggiero, in quanto il capo di imputazione "alfa" riguarda il reato associativo.

La presunta associazione

Sette indagati si trovano in carcere. Si tratta di: Giuseppe Candita, 25 anni, di Francavilla Fontana; Daniele Di Palmo, 34 anni, di Francavilla Fontana; Stefano Conte, 26 anni, di Oria; Lorenzo Chionna, 27 anni, di Francavilla Fontana; Cosimo Ammaturo, 30 anni, di Francavilla Fontana; Mario Candita, 57 anni, di Francavilla Fontana; Giosué Siena, 31 anni, di Francavilla Fontana. In due sono ristretti ai domiciliari: Alessia Letizia, 23 anni, di Francavilla Fontana; Pietro Ruggiero, 26 anni, di Francavilla Fontana. Il 21enne A.G., di Latiano, ancora minorenne all’epoca dei fatti (per questo sono riportate solo le iniziali del suo nome), è stato accompagnato presso un istituto penale minorile in stato di custodia cautelare. Ai dieci arrestati, come detto, viene contestato il reato associativo. Giuseppe Candita è ritenuto "organizzatore, capo e finanziatore" del presunto sodalizio. Daniele Di Palmo - recentemente coinvolto in un altro blitz in seguito a indagini in materia di droga - per gli inquirenti sarebbe il fornitore dei tre tipi di stupefacenti trattati. Avrebbe fornito inoltre gli stampini da applicare sulle confezioni di droga, quali "marchio di fabbrica". "Colleghi" fornitori agli altri partecipanti sarebbero anche Giosuè Siena e Lorenzo Chionna. I capi di imputazioni sono numerosi e riguardano perlopiù cessioni di stupefacente.

Le indagini dei carabinieri

Nell'ordinanza il gip salentino ritiene che vi siano, in diversi episodi, concreti indizi di colpevolezza a carico degli indagati. Va ricordato che nessuno dei personaggi coinvolti nell'inchiesta va ritenuto colpevole fin quando non dovesse giungere una condanna passata in giudicato: è il principio di non colpevolezza, garantito anche dalla Costituzione. Chiusa parentesi. Tornando alle indagini, i carabinieri di Francavilla Fontana si sono attivati in seguito alle dichiarazioni di due acquirenti di stupefacenti. I due hanno spiegato ai militari di aver comprato hashish e marijuana da tale "Peppo Cucù", che gli investigatori individueranno in Giuseppe Candita. Quest'ultimo per accordarsi con i consumatori finali avrebbe utilizzato app di messaggistica istantanea molto note e utilizzate, quali Whatsapp e Messenger. I carabinieri hanno acquisito i tabulati telefonici e hanno allargato la "rete" ad altri indagati. Non solo intercettazioni, ambientali e telefoniche, i militari si sono adoperati anche in pedinamenti e servizi di osservazione. Che hanno dato i loro frutti: sono diverse le cessioni "in diretta" e gli arresti in flagranza. Per telefono, come già accennato, il linguaggio si faceva criptico. O almeno, questo nelle intenzioni, posto che la cocaina era sì definita "batistuta", "prodotto", "birilli" e "materiale". Ma anche esplicitamente "bamba". L'hashish era il "fumo" o la "bombetta". Infine, la marijuana: "zia Maria", "storia", "una bomba" e "gramigna". A parte alcuni termini obiettivamente fantasiosi, altri erano fin troppo diretti. 

Giovanissimi acquirenti e il ruolo di un educatore

Infine, ma non per importanza, tocca affrontare un tema che deve far riflettere tutta la comunità francavillese: la questione anagrafica. Sono giovanissimi quasi tutti gli indagati, addirittura uno di essi all'epoca dei fatti oggetto delle indagini era minorenne. Sono giovanissimi molti acquirenti, che si avvicinano al consumo di sostanze stupefacenti - appare superfluo ricordare che sono dannose per l'organismo - con scarsa consapevolezza, visto che alcuni sono minorenni. E qui non si parla solo di droghe "leggere", ma anche di cocaina. Un passaggio dell'ordinanza è dedicato proprio ad A.G., 21enne latianese, minorenne all'epoca dei fatti. A.G. all'epoca era ospite di una nota comunità educativa destinata ai minorenni. Per il gip A.G. all'epoca risultava "pienamente inserito nell'attività di cessione al dettaglio della droga, collaborando con il Candita sia nella distribuzione che nel confezionamento della sostanza stupefacente". E non finisce qui: il giovanissimo avrebbe ceduto droga ad altri ragazzi ospiti della comunità e a un educatore della stessa, approfittando di quella che viene definita come "totale mancanza di controllo nei suoi confronti", arrivando anche a pernottare fuori dalla struttura, a casa di un altro indagato. Il particolare inquietante dunque è nella consapevolezza - per gli investigatori - da parte dell'educatore dei "giri" del giovanissimo. Questa figura professionale (l'uomo non è indagato in questa indagine), per gli inquirenti, avrebbe non solo tollerato queste "iniziative", ma le avrebbe addirittura incoraggiate.

Gli interrogatori e gli avvocati

I primi interrogatori di garanzia, presso il Tribunale di Lecce, si terranno lunedì 29 maggio. Gli avvocati degli indagati in carcere o ai domiciliari sono: Donato Manelli, Daniela D'Amuri, Giancarlo Camassa, Michele Fino, Dario Budano, Francesca Distante, Rosalba Gatto.

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