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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Ero solo l'intermediario", ma resta dentro il portantino estorsore

BRINDISI - Interrogatorio di convalida da copione. Gianluca Sorge, il portantino 32enne in servizio al Perrino di Brindisi, arrestato con l’accusa di estorsione, nega tutto e resta in carcere. Nessuna richiesta di cavallo di ritorno, ha detto al giudice per le indagini preliminari Alcide Maritati, al fianco dell’avvocato Giuseppe Guastella. L’uomo ha dichiarato di essersi prestato a fare da intermediario fra i veri ladri del motorino rubato davanti all’ospedale il 25 agosto scorso, e la vittima, che Sorge ha sostenuto essere “un mio amico, ci conosciamo da quando eravamo bambini”.

BRINDISI - Interrogatorio di convalida da copione. Gianluca Sorge, il portantino 32enne in servizio al Perrino di Brindisi, arrestato con l’accusa di estorsione, nega tutto e resta in carcere. Nessuna richiesta di cavallo di ritorno, ha detto al giudice per le indagini preliminari Alcide Maritati, al fianco dell’avvocato Giuseppe Guastella. L’uomo ha dichiarato di essersi prestato a fare da intermediario fra i veri ladri del motorino rubato davanti all’ospedale il 25 agosto scorso, e la vittima, che Sorge ha sostenuto essere “un mio amico, ci conosciamo da quando eravamo bambini”.

In nome e per conto dell’amico dunque, si sarebbe proposto al solo fine di fargli un favore. Il portantino sostiene di aver fatto solo da tramite fra gli autori del furto e il presunto amico, che avrebbe riavuto indietro il proprio mezzo solo a patto di consegnare il denaro richiesto: 600 euro in tutto, in due tranche da 300 euro l’una. Il punto è che Sorge non ha saputo, o voluto, fornire i nomi dei presunti autori del furto e della richiesta di cavallo di ritorno, destituendo dunque di ogni credibilità il proprio racconto, per lo meno secondo il giudice che ha dunque confermato la necessità della carcerazione.

Tutt’altra la versione della stessa vittima che, denunciando il sopruso subito, ha permesso l’intervento della squadra mobile di Brindisi. Secondo  l’autore della denuncia, i fatti sarebbero andati altrimenti. Il 25 agosto l’uomo si reca in ospedale per una visita a un famigliare ricoverato, a bordo del proprio ciclomotore che parcheggia all’ingresso dell’ospedale. All’uscita, il mezzo è scomparso. E’ in quel momento che il portantino gli si avvicina raccontandogli con dovizia di particolari, quello che suggerisce essere il modo più veloce per riavere indietro il suo: deve pagare. La vittima, alla sola comparsa di Sorge, aveva già capito l’antifona. Pare infatti che questa non fosse la prima volta che si sentiva rivolgere una richiesta del genere dal dipendente della Asl. Solo che, l’ennesima volta, colma la misura. Un accumulo di rabbia che porta il proprietario del motorino rubato, dopo aver versato la prima tranche richiesta di 300 euro, a ribellarsi e sporgere denuncia.

Gli agenti organizzano il piano di cattura, danno precise istruzioni alla vittima su tempi e modi per incastrare il presunto estorsore, il quale da appuntamento alla vittima il primo settembre, sempre in ospedale: è qui che avviene la consegna del denaro richiesto. Quello che Sorge non sa, è che questa volta la scena è seguita a un passo dagli uomini della polizia, che lo arrestano in flagrante con tutto quel che ne è conseguito. Tutto da verificare il racconto del presunto estorsore, contro il quale pare che la Asl pare sia pronta a costituirsi parte civile.

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