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Cronaca

Espropri, la Corte d'Appello dà ragione ai Magrone: il Comune deve tre milioni

BRINDISI – La Corte d'Appello di Lecce dà ragione alla famiglia Magrone e condanna il Comune al pagamento di tre milioni di euro per l'esproprio dei suoli, necessario alla realizzazione del parco nel quartiere Commenda.

BRINDISI – La Corte d'Appello di Lecce dà ragione alla famiglia Magrone e condanna il Comune al pagamento di tre milioni di euro per l'esproprio dei suoli, necessario alla realizzazione del parco nel quartiere Commenda.

C'è un'importante novità sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolti Pasquale Magrone, i cui interessi legali sono curati dall'avvocato Giovanni Pellegrino e il Comune di Brindisi. La causa fu presentata perchè secondo Magrone, per le procedure di esproprio i terreni in questione erano stati valutati dal consulente tecnico nominato dal tribunale, meno della metà del valore deciso poi dal giudice Marcello Dell’Anna, presidente della Corte d’appello di Lecce, formata anche dai consiglieri Riccardo Mele e Mario Cigna.

In sostanza, per la realizzazione del parco da 40 ettari del rione Commenda, era necessario ottenere i 32 ettari appartenenti alla famiglia Magrone: due erano classificati come “attrezzature di quartiere”, circa 30 come “parchi urbani”, cioè aree destinate alla tutela ecologica. Il consulente tecnico nominato dal tribunale valutò in un milione e 300mila euro la somma che il Comune avrebbe dovuto versare ai proprietari. Invece, con la sentenza della Corte d'Appello di Lecce è stato sancito che la cifra dovesse essere di 2,9 milioni di euro. “L’indennità dovuta ai Magrone - si legge nella sentenza - andava determinata sulla base della disciplina urbanistica vigente alla data di emanazione dell’esproprio”.

Più precisamente, la Corte d'Appello di Lecce ha determinato un'indennità di esproprio pari a 2.977.183 euro; ha condannato il Comune a depositare presso la Cassa Depositi e Prestiti – previa decurtazione dell'importo della indennità provvisoria – la somma residua come risultante oltre agli interessi legali con decorrenza 9 maggio 2005; ha condannato il Comune di Brindisi al pagamento in favore di Magrone di 2/3 delle spese processuali, liquidate in 52mila euro, di cui 2.350 per le spese, ventimila per i diritti e 30mila per onorario, oltre alle spese generali; ha posto in via definitiva a carico del Comune le spese del consulente tecnico.

Quello dei Magrone non è l'unica “grana” giudiziaria per il Comune di Brindisi in fatto di espropri, visto che sul capo dell'Amministrazione pende anche la vicenda relativa alla famiglia Cafiero, proprietaria di suoli nel quartiere Paradiso sui quali è prevista la costruzione di alloggi in edilizia convenzionata. Secondo quanto disposto dalla Corte d'Appello, in questo caso il Comune dovrebbe sborsare dodici milioni di euro (di questi, cinque milioni hanno già ottenuto il placet del Consiglio comunale per la relativa variazione di bilancio, sugli altri sette – relativi ai vincoli - occorre attendere la sentenza definitiva). Tra le due vicende, quindi, l'esborso complessivo sarebbe di quindici milioni di euro: un autentico salasso per le casse comunali.

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