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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ostuni

Estorsione, condanna titolari supermercato

OSTUNI - “Nessuna vertenza, altrimenti vi licenziamo”. E via, licenziati. Questa, per la legge, è una tentata estorsione ed è l’imputazione costata una condanna a un anno e nove mesi ai due commercianti Oronzo Donato e Leonardo Sgura.

OSTUNI - “Nessuna vertenza, altrimenti vi licenziamo”. E via, licenziati. Questa, per la legge, è una tentata estorsione ed è l’imputazione costata una condanna a un anno e nove mesi ai due commercianti Oronzo Donato e Leonardo Sgura, i titolari dello storico supermercato di Ostuni. Entrambi sono stati riconosciuti colpevoli dal Tribunale di Brindisi per aver tentato di impedire a due dipendenti, coraggiosi, di rivendicare il proprio diritto a vedersi riconosciute differenze retributive pari a 10 mila euro in un caso, 17mila in un altro.

Le urla che provenivano dall’ufficio, l’effettivo licenziamento, poi, servivano a ottenere qualcosa. La fedeltà dei lavoratori, anche a scapito dei propri diritti. I lavoratori hanno però deciso di non piegarsi, hanno trovato il coraggio di andare avanti (sono assistiti dall’avvocato Giuseppe Bagnulo) e alla fine, a sentenza emessa, si sono ritrovati dalla parte dei vincitori con un risarcimento danni riconosciuto in 5 mila euro, più le spese legali.

Il dispositivo è stato letto nel pomeriggio di ieri. Il pm, Savina Toscani, aveva formulato richiesta di condanna a 1 anno e 8 mesi per Donato Oronzo Sgura, 87 anni e per Leonardo Sgura, 52 anni.

Il conto del Tribunale in composizione collegiale (presidente Domenico Cucchiara) dà ragione alla pubblica accusa e anzi la pena inflitta è superiore di un mese. C’è per entrambi la sospensione condizionale della pena e la non menzione.

La ricostruzione dei fatti è stata possibile proprio grazie all’apporto delle parti civili che hanno riferito circostanze e dettagli così precisi da rendere la propria versione credibile.

Questa in particolare l’accusa: in concorso, i due Sgura, con “plurime minacce di licenziamento, puntualmente avvenuto, tentavano di costringere i loro dipendenti Alberto Altavilla e Maria Santoro, già da molti anni assunti presso un supermercato della Sgura Srl, a rinunciare alle richieste di natura economica (ammontanti a 17 mila euro e 10 mila euro) che i citati dipendenti avrebbero poi formulato dinanzi all’ufficio conciliazione della direzione provinciale del lavoro di Brindisi, tentando di realizzare un illecito profitto “.

Alla fine, insomma, l’hanno spuntata i lavoratori che avevano scelto un percorso più complesso. Non solo la causa del lavoro e la richiesta di risarcimento in sede civile. Ma anche la denuncia penale. L’inchiesta fu condotta dal pm Antonio Costantini che nel 2011 firmò il decreto di citazione diretta a giudizio. I fatti risalgono al 2010.

 

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