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Estorsione e usura, fermi convalidati

BRINDISI – Convalidato il fermo dei due soggetti accusati di estorsione e usura continuate e aggravate fermati all'alba di ieri dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana. Angelo Librato, 32 anni di Mesagne e Gianfranco Mezzolla di 45 di San Pancrazio Salentino restano in carcere. I due questa mattina, alla presenza dei rispettivi legali di fiducia sono stati ascoltati dal giudice per le indagini preliminari che ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere.

BRINDISI – Convalidato il fermo dei due soggetti accusati di estorsione e usura continuate e aggravate fermati all'alba di ieri dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana. Angelo Librato, 32 anni di Mesagne e Gianfranco Mezzolla di 45 di San Pancrazio Salentino restano in carcere. I due questa mattina, alla presenza dei rispettivi legali di fiducia sono stati ascoltati dal giudice per le indagini preliminari che ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere.

Librato, cognato acquisito del boss Scu mesagnese Francesco Campana, e Mezzolla si dichiarano innocenti. Negano ogni addebito. I due, da quanto hanno accertato i militari della compagnia di Francavilla, al comando del capitano Giuseppe Prudente e del tenente Simone Clemente, e il pm Marco D'Agostino, oltre a essersi resi responsabili del reato di usura ai danni di un agente assicurativo del posto, avevano progettato, per le 13,30 di ieri una rapina a mano armata nell'ufficio postale di San Pancrazio Salentino.

Per questa ragione, dopo un solo mese di indagini, il pm ha firmato, ieri mattina il decreto di fermo per i due. Nel novembre del 2010 Librato e Mezzolla avevano prestato alla loro vittima diecimila euro, dopo quasi un anno l'agente assicurativo aveva restituito ai due malviventi 65mila euro. Gli investigatori hanno stimato un interesse del 462 per cento annuo.

Poi l'imprenditore non era più riuscito a sborsare un soldo e da dicembre dello scorso anno al 28 agosto di quest'anno lo avrebbero minacciato e picchiato selvaggiamente in più occasioni. Un altro anno di inferno. Il 28 agosto, però, dopo l'ennesima minaccia la vittima ha denunciato tutto ai carabinieri e ieri mattina i due presunti usurai sono stati fermati.

Le intercettazioni hanno rivelato dopo poche settimane che i due indagati (Librato aveva esibito le sue credenziali Scu per intimorire la vittima), avevano fatto in modo da indurre una conoscente dell'assicuratore, impiegata presso l'ufficio postale di San Pancrazio, a fare da basista per la rapina che avrebbero dovuto portare a termine le giorno in cui invece sono stati fermati. L'indagine dei carabinieri continua.

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