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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Evasione e condanne, arresti a Ostuni

OSTUNI – Pur di non tornare in carcere sfascia gli interni dell'auto dei poliziotti, gli arredi degli uffici del commissariato e inveisce contro i poliziotti. L'arresto per evasione, quindi, si trasforma anche in “oltraggio, violenza minaccia e lesioni a pubblico ufficiale, nonché danneggiamento aggravato di beni dello Stato”.

OSTUNI – Pur di non tornare in carcere sfascia gli interni dell'auto dei poliziotti, gli arredi degli uffici del commissariato e inveisce contro i poliziotti. L'arresto per evasione, quindi, si trasforma anche in  “oltraggio, violenza minaccia e lesioni a pubblico ufficiale, nonché danneggiamento  aggravato di beni dello Stato”.

Protagonista di questa vicenda il 29enne ostunese Marco Calò, già sottoposto da circa due mesi al regime degli arresti domiciliari. I fatti risalgono alla vigilia di Natale (mentre l’arresto è avvenuto in data successiva) quando in seguito a un normale controllo eseguito dai poliziotti presso l'abitazione di Calò, il 29enne è risultato assente dalla propria abitazione.

Gli agenti, al fine di coglierlo in flagranza per il delitto di “evasione”, si appostarono nei pressi della sua abitazione e attesero il suo rientro. Calò si presentò a casa dopo circa un'ora, con fare frettoloso. Vistosi scoperto si diede alla fuga ma fu inseguito e  bloccato dopo circa 500 metri.

Il 29enne oltraggiò i poliziotti  rifiutandosi di salire a bordo dell’auto di servizio. Una volta dentro danneggiò l’intero abitacolo della vettura. Giunto in  commissariato continuò a scatenare la sua ira mandando per aria  gli arredi di un ufficio ove era stato fatto accomodare, contestualmente colpendo i poliziotti ripetutamente i quali, invano, cercavano di calmarlo e convincerlo ad essere condotto in ospedale perché gli fossero medicate le ferite che si era procurato  nel corso delle violente fasi del suo trasferimento in ufficio.

I  poliziotti fecero intervenire il personale medico e paramedico del 118, ma alla vista dei medici il 29enne si scaraventò violentemente contro il muro al fine di procurarsi lesioni tali da far apparire che gli erano state cagionate dai poliziotti.

Su disposizione del pubblico ministero di turno Iolanda Chimienti Marco Calò è stato poi tratto in arresto. I poliziotti hanno avviato indagini tese a verificare l’attività che il 29enne ha posto in essere nel corso della sua assenza dal domicilio.

Nella serata di ieri, invece, sempre il personale del commissariato di polizia di Ostuni ha tratto in arresto il 26enne del posto Daniele Sgura da circa un anno in regime degli arresti domiciliari in seguito a un provvedimento di unificazione delle pene concorrenti  nei confronti di condannato in detenzione domiciliare e contestuale ordine di esecuzione, emesso il 28 dicembre 2012 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi – Ufficio Esecuzioni Penali.

Sgura, già destinatario del provvedimento di Daspo (Divieto di accesso alle competizioni sportive) è destinatario di ben nove  condanne (emesse dai tribunali di Brindisi, Bari e Ostuni) perchè ritenuto responsabile di violenza privata, rapina, lesioni aggravate, guida in stato di ebbrezza e altro. Tutti reati commessi tra il 2007 e il 2011. Al termine delle formalità il 26enne è stato trasferito nel carcere di Brindisi.

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