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Cronaca Oria

Fa a pezzi auto rubata e incendia il box

ORIA – Presentava una profonda ferita da taglio alla mano procuratasi nel tentativo di sezionare una vettura rubata ma voleva farla passare per una bruciatura causata dal tentativo di spegnere un incendio divampato nel garage del condominio dove vive.

ORIA ? Presentava una profonda ferita da taglio alla mano procuratasi nel tentativo di sezionare una vettura rubata ma voleva farla passare per una bruciatura causata dal tentativo di spegnere un incendio divampato nel garage del condominio dove vive. E' così che i carabinieri di Oria nel pomeriggio di ieri hanno arrestato il 33enne del posto Oreste Pepe Miliza, già noto. È accusato di riciclaggio e delitto colposo di danno. L'auto oggetto di furto, una Renault Twingo, era stata rubata il 19 febbraio scorso a Carosino (Ta).

I fatti che hanno portato all'arresto dell'improvvisato demolitore risalgono alla mattinata di ieri quando i vigili del fuoco si sono recati in una palazzina all'angolo tra via Cadorna e via Curtatone e Montanara a Oria perchè stava andando a fuoco un garage con all'interno una vettura. Inizialmente si è temuto per la stabilità dell'intera palazzina così sul posto si sono recati anche i carabinieri e lo stesso luogotenente Roberto Borrello per predisporre l'eventuale evacuazione.

Quando le fiamme sono state spente e il rischio di crollo del garage è stato scongiurato, però, i carabinieri hanno voluto fare chiarezza sulla vicenda, scoprendo tutt'altra storia. Il comportamento ambiguo del proprietario del garage (il 33enne finito in manette) che cercava di trovare ogni scusa per non fare entrare i militari nel box, e la sua ferita da taglio che cercava di spacciare per bruciatura, ha rafforzato l'intenzione di eseguire un controllo più approfondito.

Nel garage c'era un'auto fatta a pezzi e un flessibile che era stato chaiaramente utilizzato poco prima. Il veicolo era senza targa e questo ha insospettito maggiormente i militari. Il box è stato perquisito a dovere, in un angolo, accartocciata in pezzi di stoffa e carta c'era la targa. Corrispondeva al numero di telaio. I militari non ci hanno messo molto a ricostruire le circostanze dell'incendio.

Milizia stava sezionando la vettura rubata e si è tagliato con il flessibile, nel frattempo le scintille sprigionate dall'attrezzo sono andata a finire sulla carrozzeria già umida di benzina e si è scatenato il rogo diventato incontrollabile per il soggetto che lo aveva cusato, richiedendo invece l'intervento di vigili del fuoco e carabinieri.

L'arresto per il 33enne quindi è stato inevitabile. Su disposizione de pm di turno Giuseppe De Nozza, Oreste pepe Milizia è stato trasferito nel carcere di Brindisi con l'accusa di riciclaggio e delitto colposo di danno, quest'ultimo reato si riferisce alle lesioni provocate all'immobile in seguito all'incendio. Oreste Pepe Milizia è difeso dall'avvocato Giuseppe Pomarico.

 

 

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