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Cronaca

Fallisce tentativo di sbarcare a Brindisi 39 naufraghi. Il cavo di rimorchio cede ancora

Fallito il tentativo di sbarcare a Brindisi i 49 naufraghi. Portacontainer dirottata su Bari, dopo ferimento di un pilota del porto. E il cavo di rimorchio della Norman Atlantic si rompe tre volte

BRINDISI - Sta andando tutto storto, in queste fasi delle operazioni di soccorso ai passeggeri del traghetto Norman Atlantic. Il cavo di rimorchio si è spezzato per la terza volta nel mare in tempesta, e a Brindisi la nave portacontainer Spirit of Piraeus non è riuscita ad entrare in porto perchè le condizioni meteomarine non hanno permesso al pilota di salire a bordo per condurla davanti alle banchine di Costa Morena, dove era stato predisposto il sistema dell'accoglienza e dei soccorsi. Alle 2 è stato deciso che la nave si sarebbe diretta a Bari per tentare di sbarcare nel porto del capoluogo di regione le 49 persone che aveva a bordo dalle prime ore del mattino. Va aggiunto che un primo pilota che è andato incontro alle nave alle 22,30 si è fratturato un braccio nel tentativo di salire sulla porta container.

Gli aerosoccoritori della marina arrivano sul traghetto in fiamme-2Poi una lunga attesa, vari tentativi di un secondo pilota, sempre a due miglia dal porto, vanificati dal mare in tempesta sino alla rinuncia e al dirottamento su Bari. Fallito il tentativo di sbarcare a Brindisi i 49 naufraghi. Il comandante della portacontainer, inoltre, esigeva la presenza di due rimorchiatori, mentre in porto ne era rimasto solo uno dato che altri tre erano impegnati al largo dell'Albania nel soccorso al traghetto, e un quinto si trovava in Calabria. Tutto l'apparato predisposto a Brindisi dall'unità di crisi della prefettura è stato dunque inutile, come anche la prenotazione di un albergo per ospitare i naufraghi disposta dall'armatore e affidata all'agenzia Titi Shipping. A Brindisi in banchina a Punta delle Terrare erano in attesa le autorità cittadine, ma anche l'ambasciatore ellenico in Italia, Themistoklis Demiris, e un consigliere dell'ambasciata tedesca, per accogliere i connazionali.

Incendio della Norman Atlantic-2Ora si comincia a ragionare anche sul funzionamento dei soccorsi nella prima fase, quando forse sarebbe stato utile inviare prima in zona di operazioni la nave anfibia San Giorgio, che avrebbe potuto fare da base per gli elicotteri senza obbligarli a lunghe spole con Galatina e Brindisi per sbarcare i naufraghi tratti in salvo. Ma non bisogna vanificare i sacrifici fatti dagli equipaggi intervenuti sin dalle prime ore del mattino nell'area dove era in fiamme il traghetto italiano in viaggio da Igoumenitsa ad Ancona, che hanno evitato che il bilancio si presentasse molto più pesante dal punti di vista delle perdite di vite umane. Nella notte si sta combattendo una battaglia decisiva per portare in salvo le altre persone rimaste sul traghetto, e si vedrà se interverrà la rinuncia a fare rotta su Brindisi, ammesso che si riesca a ripristinare il cavo di rimorchio, o se si deciderà di andare nella molto più vicina Valona, opzione scartata alcune ore fa.

AGGIORNAMENTO - Ha cinque anni e ha trascorso la notte da sola, lontana dai genitori e dalla sorella maggiore, all’ospedale Perrino di Brindisi: solo una telefonata alla nonna, che si trova in Grecia, ha potuto rassicurarla. Anna, è il nome di fantasia che le ha assegnato il personale della questura di Brindisi, si trovava sulla Norman Atlantic, il traghetto su cui ieri mattina è scoppiato un incendio. Il padre a quanto si è appreso è ancora lì. La madre e la sorellina sono state soccorse da un mercantile: lei, che era in stato di ipotermia, è stata portata a Brindisi in elicottero nella serata di ieri, ora è ricoverata nel reparto di Pediatria.

L'incendio sul traghetto visto dall'elicottero-3Chi le è stata accanto per tutta la serata e tutta la notte racconta di aver dovuto fare l’impossibile per tranquillizzarla: era sotto choc, alla ricerca di una via di fuga per tornare dai suoi cari che non sono ancora stati contattati. I poliziotti dell’Ufficio immigrazione, da anni alle prese con le ricerche disperate che si compiono per i profughi che giungono a Brindisi via mare, spesso anche minori non accompagnati, sono riusciti a identificare lei e a rintracciare la nonna che vive in Grecia e che attendeva informazioni dai notiziari televisivi per una chiamata che fornisse conforto alla piccola nella sua notte da sola in una terra straniera. In tutto a Brindisi sono giunti 16 feriti, 9 dei quali sono stati dimessi. Due adolescenti greche, anch’esse sole in Italia per ricevere soccorso, sono state temporaneamente affidate a una famiglia brindisina in attesa che siano localizzati i parenti.

Nel frattempo è arrivato a Bari il mercantile Spirit of Pireaus con 49 naufraghi a bordo che stanno per essere sbarcati nel porto del capoluogo pugliese. Il porta container su cui ieri erano state trasbordate la persone che erano state tratte in salvo per prime, con le scialuppe di salvataggio, doveva giungere ieri nel porto di Brindisi dove a causa del mare grosso e dell’assenza di rimorchiatori (tutti impegnati a gestire l’emergenza a largo di Valona) oltre che per le difficoltà dei piloti a salire sulla nave non era stato possibile attraccare. 

Nave San Giorgio impegnata nelle operazioni di soccorso

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