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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Fallisi torna a casa: “Siamo stati assaliti, picchiati e rapiti”

OSTUNI - Sollevato, ma visibilmente stanco, il tenore ostunese Joe Fallisi rientrato in Italia attacca: “Siamo stati assaliti, rapiti e picchiati”. Questa la testimonianza dell’artista “ostunese”. Il volo della Turkish Airlines partito da Istanbul con a bordo Fallisi e altri due dei sei attivisti italiani rilasciati da Israele dopo il blitz, è atterrato nel pomeriggio all'aeroporto di Milano Malpensa.

OSTUNI - Sollevato, ma visibilmente stanco, il tenore ostunese Joe Fallisi rientrato in Italia attacca: “Siamo stati assaliti, rapiti e picchiati”. Questa la testimonianza dell’artista “ostunese”. Il volo della Turkish Airlines partito da Istanbul con a bordo Fallisi e altri due dei sei attivisti italiani rilasciati da Israele dopo il blitz, è atterrato nel pomeriggio all'aeroporto di Milano Malpensa.  Numerosi, tra parenti dei tre pacifisti e attivisti pro Palestina, coloro i quali hanno atteso l’arrivo al terminal 1, oltre a un muro di telecamere e fotografi.

Il cantante lirico arrestato nella serata di lunedì scorso insieme ad altri 450 pacifisti di diverse nazionalità, mostra le ferite e descrive nei dettagli il Bltiz armato dell’esercito israeliano contro la flottiglia di attivisti filo-palestinesi in navigazione verso la Striscia di Gaza. Attacco costato la vita ad almeno 9 militanti (una quarantina i feriti), per lo più turchi.

Nei suoi occhi, ancora la paura e l’incredulità per ciò che ha visto e sentito sulla sua pelle: ''Siamo stati picchiati sulla nave dai militari e poco prima di lasciare l'aeroporto di Tel Aviv altro pestaggio'', racconta. ''Ci picchiavano ad esempio se non ci sedevamo, e dopo averci picchiati mandavano i medici a visitarci. Siamo stati portati in un carcere in mezzo al deserto, appena finito di costruire: sembrava lo avessero costruito apposta per noi. In prigione non ci sono state violenze, avevamo a disposizione anche una doccia”””.

Originario della toscana, il tenore Joe Fallisi - esperto di missioni umanitarie in Medio Oriente, attualmente legato al Circolo di Sinistra e Libertà della Città bianca - nei prossimi giorni è atteso proprio a Ostuni, città dove risiede da qualche tempo e dove in tanti, tra gli amici, attendono il suo ritorno. “Non riusciamo a contattarlo”, spiega Rosa Semeraro, titolare del Caffè Tito Schipa. “Il suo telefonino - aggiunge - risulta ancora spento. Ci auguriamo di rivederlo e di riabbracciarlo prestissimo”.

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