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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

False Hogan: scoperto outlet abusivo

OSTUNI - Grandi firme taroccate nell’outlet a conduzione familiare: dopo Giacomo Errico, già arrestato la settimana scorsa, finisce nei guai anche la cognata. Nella serata di ieri, infatti, gli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza della Città bianca, coordinati dal Dirigente Francesco Angiuli, hanno sottoposto a sequestro, nell’ambito delle medesime indagini che avevano consentito di stanare il 46enne ostunese, un’ulteriore valanga di merce contraffatta: scarpe e capi di abbigliamento arrecanti marchi falsi di alcune note case di moda.

OSTUNI - Grandi firme taroccate nell’outlet  a conduzione familiare: dopo Giacomo Errico, già arrestato la settimana scorsa, finisce nei guai anche la cognata. Nella serata di ieri, infatti, gli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza della Città bianca, coordinati dal Dirigente Francesco Angiuli, hanno sottoposto a sequestro, nell’ambito delle medesime indagini che avevano consentito di stanare  il 46enne ostunese, un’ulteriore valanga di merce contraffatta: scarpe e capi di abbigliamento arrecanti marchi falsi di alcune note case di moda.

Un bazar abusivo costato la denuncia a piede libero per C. D. G. (29 anni, ostunese).

Il vincolo di stretta parentela tra la donna ed Errico non lascia dubbi negli inquirenti circa l’illecita gestione in comune. La 29enne, moglie del pregiudicato Matteo Lacorte (37 anni, personaggio noto alle forze dell’ordine e dal giugno scorso detenuto in carcere, dove sta scontando una pena di otto anni) e cognata del 46enne è stata così denunciata a piede libero, in quanto risultata formalmente titolare del contratto di affitto e quindi della facoltà d’uso dei locali all’interno dei quali la polizia ha rinvenuto la merce contraffatta.

L’operazione degli agenti del commissariato, conclusasi nella serata di ieri, al culmine di numerose perquisizioni in luoghi e locali frequentati dalla donna, ha consentito di rinvenire e porre sottosequestro l’ulteriore importante quantitativo di materiale falsificato (ossia falsamente griffato): circa 200 paia di calzature (Hogan-Nike), una cinquantina di giubbotti (Moncler),  una ventina di maglioni( Moncler), una cinquantina di pantaloni (“9.2” e “Liu Jo”). Nel corso dell’attività di accertamento i poliziotti hanno inoltre rinvenuto anche 2500 euro in contanti (somma ritenuta provento di attività illecite), insieme ad agende e documenti vari contenenti numerosi conteggi ed appunti correlati alla presunta attività di vendita del materiale contraffatto. In sintesi un altro outlet clandestino.

La merce è stata sequestrata in locali interrati siti proprio nel cuore di Ostuni (appositamente presi in fitto da ignari imprenditori del luogo), ossia in pieno centro, oltre che nella sede di un’impresa artigianale  ostunese. C.D.G. è stata deferita, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi. Sono in corso ulteriori accertamenti, a tutto campo, allo scopo, sottolineano gli stessi inquirenti, di verificare ulteriori responsabilità correlate anche ad altri episodi di cronaca recente.

Nel blitz del 22 settembre scorso, invece, gli stessi poliziotti avevano posto  sigilli a un “negozio clandestino”, a due passi da viale Pola: il principale corso commerciale della Città bianca. All’interno dei locali, riconducibili a Giacomo Errico, gli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza della Città bianca, avevano rinvenuto oltre 300 paio di scarpe (Hogan e Nike), oltre a numerosi capi di abbigliamento delle marche più in voga, compresi jeans “9.2”: tutta merce abilmente contraffatta e destinata ad ingrossare il mercato illegale, in danno delle case di moda.

Nella sessa circostanza gli agenti avevano scoperto, in una stanza del medesimo box adibito abusivamente a negozio, una motocicletta di grossa cilindrata (“Triumph” modello “Speed Triple”, con relativo casco da motociclista). Si tratterebbe della stessa moto notata a suo tempo in una villetta di campagna, là dove gli agenti nel giugno scorso avevano messo a segno la cattura di Matteo Lacorte, in esecuzione di una ordinanza di arresto disposta, per un cumulo di pene, dalla Procura Generale di Bari.

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