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Cronaca

Security alla festa, nuove mail e indagine interna. Risponde solo la ditta leccese

Scongiurato il rischio di rinvio della processione e dei fuochi: il Comune corre ai ripari. Le agenzie di Brindisi dicono no: “Troppa approssimazione”

BRINDISI – Nuove mail, questa volta pec (posta certificata), in partenza da Palazzo di città per ottenere a stretto giro la disponibilità di 80 steward per oggi, sabato della festa: il Comune è corso ai ripari in tempi record scongiurando il rischio di un rinvio della processione a mare e dei fuochi.  Il programma resta quello e a vegliare sulla sicurezza del pubblico ci saranno gli 80 addetti della ditta di Lequile, l’unica ad aver confermato la propria disponibilità entro due ore, dalla ricezione del nuovo messaggio di posta elettronica.

San Teodoro 2017-2

Non hanno, invece, risposto le agenzie di Brindisi, Global service di Enza De Giorgi, con Marino Andriani responsabile per la sicurezza,  Top Secret e la Interceptor di Antonio Capoziello. Avevano sollevato il caso, chiedendo come mai non avessero ricevuto alcuna pec per il servizio di sicurezza in occasione della festa in onore di san Lorenzo e san Teodoro. Ieri pomeriggio sono state invitate dal Comune, settore della Protezione civile, al pari della società di Lequile e di un’azienda che ha sede legale a Bologna, ma la loro pec di risposta a Palazzo di città non è arrivata. Il motivo? “Semplice: non è possibile lavorare in queste condizioni”, rispondono i titolari. “E’ inconcepibile che nell’organizzazione della sicurezza dei brindisini e del pubblico atteso per la giornata di oggi, sabato, ci sia approssimazione: come si può pretendere di garantire la security in un lasso di tempo così breve?  Sono necessari incontri, pianificazioni e simulazioni. Qui non si tratta di campanilismo o chissà di quale altra questione, il discorso è uno solo: è il sistema che non funziona. Qualcuno dovrà spiegare come mai al Comune, il servizio sicurezza per la festa è stato gestito in questo modo, sbagliando l’invio delle mail. Lo sanno tutti che le pubbliche amministrazioni comunicano con pec che vanno spedite agli indirizzi pec di soggetti privati. Brindisi, probabilmente, è un’eccezione anche sotto questo aspetto”.

Dagli uffici del Palazzo, arrivano due precisazioni: la prima attiene alla riapertura del procedimento, attraverso invio di pec spedite alle pec delle agenzie i cui addetti sono iscritti nei registri della prefettura, previo parere del segretario generale; la seconda riguarda la necessità di avviare un’indagine interna per capire dove ci sia stata la crepa nel sistema che rischiava di far saltare la festa. Questa mattina, intanto, c’è stato il sopralluogo per verificare lo stato dei varchi: ci saranno due addetti alla sicurezza per ogni ingresso.

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