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Cronaca San Pietro Vernotico

Figlio ucciso, lui rapina il Comune

SAN PIETRO VERNOTICO – Brutta mattinata per i dipendenti dell'ufficio economato del Comune di San Pietro Vernotico: quando, intorno alle otto di questa mattina sono arrivati nel loro ufficio hanno trovato un uomo con un coltello in mano e un involucro ricoperto di nastro adesivo da cui pendevano fili elettrici che li ha minacciati pretendendo che aprissero la cassaforte.

SAN PIETRO VERNOTICO – Brutta mattinata per i dipendenti dell'ufficio economato del Comune di San Pietro Vernotico: quando, intorno alle otto di questa mattina sono arrivati nel loro ufficio hanno trovato un uomo con un coltello in mano e un involucro ricoperto di nastro adesivo da cui pendevano fili elettrici che li ha minacciati pretendendo che aprissero la cassaforte.

I due dipendenti (un uomo e una donna) non hanno potuto fare altro che assecondare quel rapinatore e consegnare il denaro. Circa 700 euro. Subito dopo l’anomala rapina sono stati avvertiti i carabinieri della locale stazione, al comando del maresciallo Giuseppe Pisani, che si sono precipitati sul posto attivando subito le ricerche per l'identificazione dell’autore.

I militari hanno intuito subito di chi si trattava. L'uomo è stato trovato poco dopo nei pressi della caserma dove stava andando a costituirsi. Si tratta di Paolo Saponaro di 51 anni, padre di Gianluca Saponaro il 27enne assassinato il 19 giugno del 2010 a Cellino San Marco. È stato arrestato e tradotto nel carcere di Brindisi su disposizione del pubblico ministero di turno, Iolanda Daniela Chimienti, per rapina a mano armata.

L'arma è stata recuperata così come l'involucro ricoperto di nastro adesivo da cui pendevano i fili elettrici. Fortunatamente non si trattava di un pacco bomba ma di una scatola porta gioielli. I carabinieri intuendo che non si trattava di una bomba hanno aperto quel pacco. È stato sequestrato insieme al coltello. Il denaro però non è stato trovato. La perquisizione nell’abitazione del 61enne,  un appartamento delle case popolari di via Del Campo, ha dato esito negativo e l'arrestato si sarebbe rifiutato di consegnare i soldi e di riferire sulla loro sorte.

Saponaro probabilmente ha saldato qualche debito. Ha nominato un avvocato d'ufficio, Pietro Gallone di Ceglie Messapica ed è stato portato in carcere. Fortunatamente i dipendenti del Comune di San Pietro Vernotico non si sono opposti a quella richiesta di denaro e nessuno è rimasto ferito. Le indagini dei carabinieri ora sono tese a stabilire il movente di quel gesto estremo, perché Saponaro, sul cui capo pendono reati contro il patrimonio, si è rifiutato di fornire informazioni sulla destinazione di quei settecento euro e perchè li ha barattati con la sua libertà.

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